Il mercato italiano dei droni vale 118 milioni di euro: cresce del 20% rispetto al 2021 e torna finalmente sopra i livelli raggiunti prima della pandemia da Covid. Un valore simile a quello di Germania e Portogallo e superiore ad altri sei paesi europei, tra cui anche la Francia. Lo rileva la ricerca presentata oggi dall'Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, che fissa un obiettivo ambizioso: rendere operativo un servizio di droni-taxi entro il 2030 per le città di Roma, Milano e Venezia, dove si sta già lavorando a queste infrastrutture.
In Italia, le imprese del settore sono 706, mentre si contano quasi 60mila droni registrati (solo l’8% per uso professionale) e oltre 87mila operatori. Tra le applicazioni principali dei droni di dimensioni medio/piccole, ci sono i sopralluoghi, la sorveglianza e infine la ricerca e il soccorso. La maggior parte dei droni più grandi, invece, sono adibiti al trasporto di merci e solo il 18% a quello di passeggeri. Quest’ultimo, in particolare, è un settore che sta attirando grandi investimenti, ma che non ha ancora iniziato a generare profitti per le imprese interessate.
Qualcosa però si sta muovendo: nel 2022, presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino, si è tenuto il primo test di volo per i droni elettrici eVTOL, caratterizzati da decollo e atterraggio verticale e adibiti al trasporto di persone. L’obiettivo è realizzare le prime dimostrazioni nel 2024 a Roma, in occasione del Giubileo, e di rendere operativo il servizio nel 2030 con la possibilità di trasportare passeggeri in 20 minuti dall’aeroporto al centro cittadino. Il test ha rappresentato anche l’inaugurazione del primo ‘vertiporto’ italiano, uno dei 6 attualmente attivi a livello mondiale. Per altri 25 si stanno già realizzando prototipi e circa 40 sono nella fase dello studio di fattibilità.
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