Dai famosissimi mattoncini Lego ai dispositivi ‘smart’ del futuro il passo è più breve di quanto si pensi: si ispira proprio al gioco più amato da piccoli e grandi la nuova tecnica di assemblaggio universale messa a punto per rendere la costruzione di robot soffici e sensori indossabili molto più facile e veloce. Il risultato,
pubblicato sulla rivista Nature, è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori guidati dall’Università Tecnologica Nanyang di Singapore e promette di accelerare enormemente la diffusione di tutti quei dispositivi flessibili e allungabili, a partire da quelli che tengono traccia dell’attività fisica o monitorano i parametri legati alla salute.
I dispositivi flessibili vengono assemblati a partire da componenti diverse fatte di materiali diversi. Tuttavia, le colle commerciali usate attualmente spesso si rompono facilmente o non permettono un’adeguata trasmissione dei segnali meccanici ed elettrici tra le varie parti. Per superare questo problema, i ricercatori guidati da Ying Jiang hanno preso ispirazione dai classici mattoncini Lego per realizzare un’interfaccia universale che si può applicare su qualsiasi componente di un dispositivo: le varie parti saranno poi unite tra loro semplicemente premendole insieme per circa 10 secondi, proprio come si fa con le costruzioni.
L’innovativa interfaccia è composta da nanoparticelle metalliche (di oro o argento) fatte evaporare per formare una robusta nanostruttura incapsulata in un materiale morbido comunemente usato per questo genere di dispositivi. I test effettuati hanno dimostrato ottime performance: i sensori costruiti con la ‘tecnica Lego’ sopportano un allungamento fino a sette volte la loro lunghezza senza rompersi, e l’interfaccia si è rivelata 60 volte più resistente delle colle tradizionali, continuando a trasmettere in modo efficiente i segnali elettrici.
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