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Un algoritmo scova 130mila geni utili per riscrivere il Dna

Un algoritmo scova 130mila geni utili per riscrivere il Dna

Tanti potenziali strumenti in più per la tecnica Crispr

02 dicembre 2023, 09:05

Benedetta Bianco

ANSACheck

Scoperti grazie a un algoritmo 130mila nuovi geni utili a riscrivere il Dna (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperti grazie a un algoritmo 130mila nuovi geni utili a riscrivere il Dna (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Scoperti grazie a un algoritmo 130mila nuovi geni utili a riscrivere il Dna (fonte: freepik) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La famiglia Crispr, della quale fa parte la tecnica che permette di riscrivere il Dna, si allarga: una caccia al tesoro condotta da un algoritmo, tra milioni di sequenze contenute nelle banche dati, si è conclusa con la scoperta di 130mila nuovi geni bravi a riscrivere in diversi modi il Dna. Di questi, 188 erano del tutto sconosciuti. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science e guidata dall’americano Massachusetts Institute of Technology, promette di rendere la tecnica della Crispr ancora più precisa ed efficiente.

I nuovi geni potrebbero infatti fornire ulteriori strumenti per modificare il genoma a scopi terapeutici: ne è un esempio la terapia genica basata su Crispr per anemia falciforme e beta-talassemia, alla quale poche settimane fa è stato dato il primo via libera dal Regno Unito. I batteri e gli archaea utilizzano i sistemi Crispr per difendersi dai virus. Finora erano noti solo sei di questi sistemi, ciascuno con proprietà diverse: quello noto come Crispr-Cas9 comunemente utilizzato nell’ingegneria genetica è quello di tipo II.

Per trovare nuovi sistemi simili, i ricercatori guidati da Han Altae-Tran e Soumya Kannan hanno sviluppato un algoritmo in grado di analizzare i milioni di sequenze genetiche e singoli geni di microrganismi custoditi nei database: hanno così scovato 130mila geni associati in qualche modo a Crispr e ne hanno testati alcuni in laboratorio. I risultati rivelano le varie strategie che i sistemi Crispr usano per attaccare i virus: alcuni, ad esempio, permettono di srotolare la doppia elica del Dna, altri la tagliano in modi che consentono l’inserimento o l’eliminazione di singoli geni, e altri ancora sono invece geni ‘anti-Crispr’, che forse aiutano i virus a sfuggire alle difese batteriche. Tra le nuove sequenze individuate c’è anche un intero sistema Crispr prima sconosciuto che prende di mira l’Rna (il fratello a singola elica del Dna): questo va quindi ad aggiungersi ai sei sistemi già noti, allargando la famiglia a sette membri principali.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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