Uno stato di torpore simile all'ibernazione è stato indotto per la prima volta in modo sicuro, non invasivo e reversibile grazie agli ultrasuoni: l'esperimento è stato condotto su topi e ratti alla Washington University, stimolando l'area del cervello che controlla la temperatura corporea e il metabolismo. Se i risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nature Metabolism, venissero confermati anche nell'uomo, potrebbero aprire nuovi scenari, non solo per il trattamento dei pazienti gravi in medicina d'urgenza, ma anche per gli astronauti impegnati in lunghi viaggi spaziali.
Il torpore è infatti uno stato fisiologico che permette ai mammiferi di ridurre il metabolismo e la temperatura corporea per risparmiare energia in caso di necessità. Il meccanismo è controllato dal sistema nervoso centrale, in particolare dai neuroni della cosiddetta area preottica dell'ipotalamo, che possono essere attivati in modo non invasivo mediante gli ultrasuoni.
I ricercatori statunitensi, guidati dall'esperta in bioingegneria medicale Hong Chen, lo hanno dimostrato grazie a un piccolo emettitore di ultrasuoni simile a un caschetto che hanno fatto indossare ai topi di laboratorio. Nell'esperimento, la stimolazione transcranica ha determinato un abbassamento della temperatura corporea di tre gradi per circa un'ora, ha ridotto del 47% la frequenza del battito cardiaco e ha indotto il metabolismo a bruciare solo grassi e non carboidrati come fonte di energia.
I ricercatori hanno inoltre scoperto che variando la pressione acustica e la durata degli ultrasuoni si possono ottenere effetti più o meno evidenti: hanno dunque sviluppato una tecnologia che controlla gli ultrasuoni permettendo così di mantenere gli animali in uno stato di torpore per 24 ore consecutive, senza effetti collaterali.
La tecnica è stata sperimentata con successo anche su 12 ratti (animali che a differenza dei topi non hanno uno stato fisiologico di torpore), anche se in questo caso la temperatura corporea è scesa solo di 1-2 gradi in media.
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