Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Famiglia schiava del web nel Salento, chiusi in casa per due anni

Usciva solo la figlia di 9 anni per comprare biscotti e caramelle

Redazione ANSA

(ANSA) - Una famiglia che vive in Salento sarebbe rimasta per due anni e mezzo chiusa in casa perché soggiogata dal web, per il quale aveva sviluppato una dipendenza patologica. L'unica a uscire era la figlia di 9 anni per andare a scuola e comprare qualcosa da mangiare alla famiglia che, oramai, si nutriva solo di merendine, biscotti e caramelle. La notizia è riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno.

Secondo quanto riferito dal quotidiano, il nucleo famigliare era composto dai giovani genitori, la madre di 43 anni e il padre di 40, e da due piccoli figli, un ragazzo di 15 anni e una bambina di 9. Il 15enne, che aveva abbandonato gli studi, ha anche rischiato di restare vittima del 'Blue Whale', la trappola 'social' che spinge gli adolescenti al suicidio. A far scoprire il caso della famiglia che aveva tagliato i ponti col mondo reale, sono state le condizioni in cui si presentava a scuola la bambina: la trascuratezza e la scarsa igiene hanno insospettito gli insegnanti che hanno allertato i servizi sociali.

Il 15enne è stato trovato con le piaghe ai piedi, oramai ricoperte di infezioni. Nonostante negli ultimi due anni e mezzo il suo piede fosse cresciuto, continuava a usare le stesse scarpe di due numeri più piccole. Oltre a una terapia antibiotica è stato necessario un lungo periodo di fisioterapia per rimettere in movimento un corpo ridotto a uno scheletro e anchilosato dall'inattività. Ad agevolare la famiglia nella loro chiusura col mondo esterno è stata la piccola pensione che percepisce il padre e che gli permetteva di non lavorare. Il nucleo famigliare è ora affidato alla cura degli specialisti.

  "Lo diciamo da anni, il web ha migliorato le nostre vite, ma nasconde anche dei rischi altissimi. E la drammatica storia che arriva dal Salento rende attuali i nostri avvertimenti". E' quanto afferma il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio Di Gioia, in riferimento alla notizia di una famiglia salentina rimasta per due anni e mezzo chiusa in casa dopo aver sviluppato una dipendenza patologica da web. "Ne abbiamo parlato in relazione al fenomeno delle scommesse online, ma anche ad esempio della diffusione di filmati hard in rete", prosegue Di Gioia secondo il quale "tutti abbiamo sottovalutato i pericoli della rete e della sovraesposizione dei più giovani, specie dei ragazzi più fragili, facili bersagli in un contesto slegato da riferimenti reali e concreti".

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA