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Donato alla Maratona di Roma, il glioblastoma non lo ferma

Donato alla Maratona di Roma, il glioblastoma non lo ferma

Un anno fa la diagnosi, al traguardo con il sostegno degli amici

ROMA, 09 aprile 2018, 09:50

Redazione ANSA

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Donato alla Maratona di Roma, il glioblastoma non lo ferma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Donato alla Maratona di Roma, il glioblastoma non lo ferma -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Donato alla Maratona di Roma, il glioblastoma non lo ferma - RIPRODUZIONE RISERVATA

Per la cronaca Donato Frigerio ha tagliato il traguardo della Maratona di Roma a 4 ore e 25 minuti. A 50 anni, invalido civile, e' un malato oncologico ma il suo tumore (6 cm di glioblastoma di quarto grado) pero' non lo ha fermato. ''I medici mi hanno detto che si puo' può riformare anche in fretta ma questo lo sa solo Dio. Per questo vivo un giorno alla volta. Sto camminando tanto, è una terapia che mi fa bene e avevo un desiderio da realizzare che oggi ho portato a compimento. Correre di nuovo la maratona di Roma 8 aprile e finirla nel tempo massimo di 6 ore'', ha spiegato. Donato e' stato sostenuto dagli amici del gruppo Italia - Glioblastoma multiforme che lo hanno accolto sulla linea del traguardo e che lo hanno incitato per tutta la gara. ''Prima di scoprire questa malattia lavoravo facevo il serramentista andavo a correre e camminare in montagna''. Cinque anni fa un altro tumore al testicolo, curato e guarito. Poi un leggero mal di testa e altri sintomi strani che lo hanno spinto a fare una Tac e il 24 febbraio 2017 arriva la diagnosi. ''E stato in quel momento che il buon Dio ha iniziato a farmi vedere solo le cose positive. Senza giri di parole e un po' di follia ho chiamato mia moglie e mia figlia e ho spiegato la situazione con un po' di ironia, pensate che botta per loro, le parti si sono invertite ero io che dovevo tirare su il morale, soprattutto a mia moglie, per non cadere in tristezza parlavo con i pazienti condividendo e anche perché no ridendo di tutto e facendo anche scherzi soprattutto ai dottori. Ero sereno avevo accettato. Il 6 marzo sono stato operato e dopo 5 ore sono uscito vivo e soprattutto senza deficit. Sono rimasto in ospedale 2 mesi perché non mi sono fatto mancare niente anche un infezione. La mia vita e cambiata totalmente ho dovuto fare delle decisioni importanti come lasciare il lavoro che a parere dei medici non andava bene e di dedicarmi alla malattia. Ora la vita la vedo con occhi differenti ogni minuto é sacro i problemi di una volta ora mi scivolano via''. 
   

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