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Roberta, dopo il tumore ascolto meglio me e gli altri

Dopo 21 anni ''inconfutabilmente ci sono''

Redazione ANSA ROMA

Roberta oggi e' una splendida donna di 59 anni, che ha imparato dalla sua malattia a migliorare le propria vita. ''Sono arrivata a pensare che il tumore ovarico che mi aveva colpito fosse stata una fortuna, perche' ho capito che dovevo ascoltare una parte di me''. La malattia, contro la quale e' impegnata come socio fondatore di Acta Onlus Alleanza contro il tumore ovarico, si è manifestata all'improvviso, come spesso accade con questa malattia, e con pochi segnali di preavviso, ''solo in seguito ho collegato alcuni malesseri alla sua presenza. Una notte un dolore addominale molto forte, fitte durante il ciclo nei mesi successivi, cistite, una stanchezza infinita , anche all'inizio del giorno e perdita di peso della quale non mi sono resa neppure conto. Avendo una vita molto piena e facendo anche parecchia attività fisica, ritenevo che si trattasse di un periodo particolarmente stressante, come si usa dire.
    La fortuna..o Dio mi ha aiutato. E' stato proprio per caso che accompagnando mia mamma dal ginecologo ho chiesto di poter fare un controllo anch'io. Durante la visita la sua espressione cambia, mi parla di cisti ovarica, intervento e nessuna alternativa. Era il 6 dicembre''.
    Seguono gli esami da lui richiesti, marker, ecografia che confermano la diagnosi da lui sospettata, tumore ovarico. ''Mi è sembrato che il cervello si disintegrasse e immagini terribili mi sono passate per la testa, ricordo soprattutto l'angoscia di lasciare mia figlia, ancora piccola....mi sentivo senza uscita, alla fine... Non so usare altre parole per definire lo stato di terrore che si era impadronito di me...Poi, piano piano, la presenza di mio padre, medico e psicoterapeuta, che mi ha seguito in tutto questo percorso e la fortuna di avere trovato dei medici di indiscutibile competenza scientifica, ma soprattutto capaci di assistere empaticamente noi pazienti, mi ha dato la possibilità di accettare ciò che non potevo cambiare e di affrontare con un atteggiamento fiducioso e positivo tutto quanto mi aspettava.
    Sono stata operata, ho fatto chemioterapia, ho ripetuto i controlli prima ogni tre mesi, poi ogni sei e infine ogni anno.
    Non mi ha mai abbandonato la voglia di combattere, volevo uscire da questa esperienza ricavandone anche qualcosa di positivo e infatti da allora la mia vita è cambiata.
    Dico sempre che ho cominciato a vivere per la seconda volta, sembra scontato ma è davvero così, ho avuto in regalo altri modi di pensare, sono cresciuta.
    ''A proposito, era il 1996, 21 anni fa...
    Ogni tanto il fantasma della malattia si fa presente nella mia mente, non credo che si possa dimenticare, allora sposto il pensiero su ciò che amo, sui progetti che ancora devo portare a termine e sul fatto inconfutabile che ci sono''. 

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