"Andando avanti così nel prossimo
futuro non saremo più in grado di gestire gli ospedali dedicati
a queste attività". Il vicepresidente della Società italiana di
medicina interna (Simi), Gerardo Mancuso, lancia l'allarme degli
internisti alla vigilia del 125° Congresso Simi, dall'11 al 13
ottobre a Rimini. Solo il 79% delle borse di specializzazione a
disposizione, infatti, sono state coperte, mentre diminuisce il
ricambio generazionale e aumenta l'ostilità nei confronti del
personale sanitario, con conseguente burnout.
Citando i dati dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza
degli esercenti delle professioni sanitarie, Mancuso ricorda
come "nel 2023 sono stati registrati 16mila casi di violenza
(2/3 di tipo verbale, il 26% di tipo fisico) ai danni degli
operatori sanitari". Alla base di questa ondata vi sono
"sovraffollamento dei pronto soccorso e riduzione del personale
sanitario", oltre che, spiega, il definanziamento del Ssn. "In 8
anni c'è stata una contrazione di circa 15mila medici e 20mila
infermieri", che percepiscono "uno stipendio inferiore fino
al50% rispetto ad altri Paesi europei", fenomeno che
contribuisce all'allungamento delle liste d'attesa e a scatenare
l'impazienza di chi afferisce in pronto soccorso", spiega
Mancuso.
Il decreto legge n.137 di settembre, che prevede misure
cautelari, multe e reclusione per comportamenti violenti e
risorse economiche per la videosorveglianza, non basta. "Il
fenomeno è complesso e non si può affrontare solo con una legge,
per quanto tecnicamente corretta", afferma il vicepresidente.
"Servono maggiori investimenti sul personale, una legge sulle
richieste di risarcimento danni per le attività mediche che
comprenda la depenalizzazione completa (fatta eccezione per dolo
e colpa grave), una maggiore sorveglianza, sicurezza e
prevenzione delle aggressioni, con personale delle forze
dell'ordine in tutti i pronto soccorso".
L'internista, ancora oggi, "è uno specialista essenziale",
afferma il presidente Simi, Giorgio Sesti. "Il 70% dei nostri
4.800 soci ha meno di 40 anni, rendendo Simi una società molto
giovane nonostante la vetusta età", prosegue. In Italia, spiega,
la medicina interna "occupa il quarto posto nel ranking
internazionale di Shimago, sopra Germania, Francia, Giappone".
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