Un device per riconoscere e
proteggere le paratiroidi, intelligenza artificiale e
piattaforme robotiche, visori 3D applicati al training,
termoablazione e radiofrequenza. Sono molte le novità presentate
al 10° Congresso Europeo di Endocrinochirurgia (ESES 2024), in
corso a a Roma.
La sonda per riconoscere e proteggere le paratiroidi,
utilizzata per la prima volta in Europa dagli endocrinochirurghi
di Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS, durante un intervento
di chirurgia 'live', registra l'auto-fluorescenza naturale delle
paratiroidi, quattro minuscole ghiandole endocrine nascoste
all'interno della tiroide e fondamentali per il metabolismo del
calcio, permettendo così di individuarle con precisione durante
un intervento di tiroidectomia. "Nella chirurgia della tiroide,
come in altri campi - spiega Marco Raffaelli, Ordinario di
Chirurgia Generale all'Università Cattolica del Sacro Cuore e
direttore della UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica di
Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e
local organizer del congresso ESES - è imperativo ridurre al
minimo le complicanze. Il nuovo device è una cosa straordinaria
per noi chirurghi perché rappresenta un vero avanzamento verso
una safety sempre maggiore degli interventi di tiroidectomia.
Questo nuovo strumento ci consentirà di individuare le
paratiroidi con grande accuratezza, offrendo al chirurgo ma
soprattutto al paziente un grande vantaggio rispetto al rischio
di una loro rimozione o traumatismo accidentale". Tra le altre
novità del congresso, anche il "monitoraggio continuo" per
controllare durante tutta la durata dell'intervento la
funzionalità dei nervi laringei e l'uso dell'intelligenza
artificiale. "Si tratta di una risorsa dall'uso sempre più
consolidato nella diagnostica citologica - prosegue Morelli-.
Attraverso il sequenziamento delle varie fasi dell'intervento
chirurgico, effettuato con le piattaforme robotiche, stiamo
lavorando, insieme all'Università di Strasburgo alla precisa
definizione degli step da eseguire, che poi appositi software
delle piattaforme robotiche potranno andare a sviluppare". Per
quanto riguarda le soluzioni 'no-bisturi', anche l'impiego della
termoablazione nelle patologie della tiroide (riservati a
pazienti con patologia nodulare benigna compressiva che non
vogliano sottoporsi all'intervento chirurgico) o l'ablazione a
radiofrequenze degli insulinomi, tumori neuroendocrini del
tratto gastro-intestinale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA