Smaltire le liste di attesa che bloccano la sanità pubblica costringendo molti cittadini a rivolgersi al privato di tasca propria. E' la priorità, più volte indicata dal ministro della Salute Orazio Schillaci, alla quale verrà destinata una parte consistente delle risorse indirizzate con la manovra appena approvata al Fondo sanitario nazionale. Fondi che dovranno essere impiegati anche seguendo un'indicazione chiara che viene dallo stesso ministro: razionalizzare il sistema e fermare le prescrizioni inappropriate. Una linea condivisa dagli ospedali, mentre i sindacati medici e le aziende di settore bocciano senza appello la legge di Bilancio giudicando insufficiente lo sforzo per salvare il Ssn.
Con questa manovra, ha chiarito il ministro, per la sanità "i miliardi in più sono 3,3. E questi si sommano ai 2,3 già programmati con la precedente manovra, per un totale di ben 5,6 miliardi messi in più sul piatto per il 2024". Oltre 2 miliardi sono destinati al rinnovo dei contratti del settore e per le liste di attesa, in particolare, la manovra estende anche al 2024 la possibilità per le regioni di utilizzare una quota fino allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale, pari a circa 520 milioni.
"Il livello di finanziamento del fabbisogno nazionale standard rappresenta il più grande investimento mai raggiunto per la sanità pubblica", ha detto Schillaci audito in commissione Sanità al Senato. Per le liste d'attesa, nello specifico, ha aggiunto, "vogliamo che vengano abbattute, vogliamo che i medici lavorino di più e siano pagati meglio e vogliamo ovviamente guardare alla razionalizzazione delle liste d'attesa stesse". Perchè, ha avvertito, "c'è molta medicina inappropriata e cercheremo di ridurre le richieste incongrue".
Risorse importanti, ma ben vengano altre iniziative utili a trovare nuovi fondi, come quella del presidente della commissione sanità che individua nell'ambito dei giochi un possibile incremento derivante dall'aumento dei canoni di concessione per il gioco online, ha aggiunto il ministro. La manovra introduce pure una novità per il superamento del meccanismo del payback farmaceutico agendo sui tetti della spesa farmaceutica, ma restano le liste di attesa il nodo centrale ed il presidente della Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore, indica due direttrici, sulla stessa linea di Schillaci. "Da un lato - spiega - è necessaria una maggiore appropriatezza delle prescrizioni da parte degli specialisti, dall'altro bisogna utilizzare le risorse che arriveranno dando priorità allo smaltimento delle prestazioni che maggiormente impattano sullo stato di salute del cittadino, dall'oncologia alla cardiologia, perchè non tutte le prestazioni hanno la stessa valenza".
Un 'piano' per il rilancio del Ssn, quello tracciato nella manovra, che i sindacati medici bocciano però senza appello. Uno "specchietto per le allodole" secondo Cimo-Fesmed, mentre per il sindacato dei medici ospedalieri Anaao non è chiedendo "più ore a un personale stremato da una carenza di organico drammatica e un peggioramento senza precedenti delle condizioni lavorative" che si abbattono le liste d'attesa, considerando che ad oggi negli ospedali e nei presidi "mancano all'appello 15.000 medici". Una bocciatura arriva pure da Confindustria dispositivi medici, sempre in relazione al meccanismo del payback: "Siamo stupiti e preoccupati - afferma il presidente Massimiliano Boggetti - che nella manovra non si affronti la questione del payback dei dispositivi medici. Il comparto, a due settimane dallo scadere dei termini di pagamento delle quote di ripianamento dei tetti di spesa 2015-2018, rischia di fermarsi, mettendo così in difficoltà il diritto alla salute degli italiani non garantendo l'approvvigionamento degli ospedali". E' necessario, conclude, "prorogare subito i pagamenti ed arrivare ad una soluzione definitiva entro l'anno".
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