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Il centro 'NeMo' di Pergine Valsugana compie un anno

Ricoverete 166 persone, il 43% da fuori provincia

Redazione ANSA TRENTO

(ANSA) - TRENTO, 04 APR - Il centro clinico "NeMo" (NeuroMuscular omnicentre) di Pergine Valsugana, in Trentino, compie un anno di attività. Il centro, specializzato nella cura delle malattie neuromuscolari, in particolare di Sla, Sma e strofe muscolari, è nato a seguito della convenzione sottoscritta nell'ottobre del 2019 tra il network nazionale, la Provincia autonoma di Trento e l'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss).
    "Abbiamo creduto molto nell'opportunità di portare questo centro in Trentino, e fatto ciò che era necessario per inaugurarlo nel più breve tempo possibile. La pandemia ha rallentato i nostri sforzi, ma siamo riusciti a aprire il centro a cinque mesi dalla prima convenzione per garantire dei servizi di qualità alla nostra comunità, che prima doveva andare fuori provincia, associando un accompagnamento sia ai pazienti, sia alle loro famiglie", ha spiegato, in conferenza stampa, l'assessore alla salute della Provincia di Trento, Stefania Segnana.
    A quanto riportato dal direttore Riccardo Zuccarino, nel primo anno di attività vi sono stati 166 ricoveri, di cui il quattro pediatrici e 72 provenienti da fuori provincia."Si tratta di numeri molto alti - ha commentato Zuccarino - considerando che parliamo di malattie rare, che dimostra come il centro abbia saputo coglier le esigenze di tutto il Triveneto".
    Si registra l'80% di saturazione media dei posti letto e una media di 20 giorni a ricovero. Le figure coinvolte nel progetto riabilitativo sono tre neurologi, un fisiatra, due pneumologi, tre terapisti motori, tre terapisti respiratori, un terapista occupazionale, una logopedista e due psicologhe. Il centro offre nuovi trattamenti di cura specifici.
    Tra gli obiettivi del centro vi è anche la ricerca, che - a detta di Zuccarino - nei prossimi anni si concentrerà sulle nuove terapie e sulle risposte a bisogni clinici dei pazienti.
    Sono in corso due studi sulla Sla, uno sulla Sma, uno sulle distrofie miotoniche (Dm1), uno sulle distrofie muscolari, uno sulla malattia Charcot-Marie-Tooth (CMT) e uno sulla sindrome di Canvas.
    "I nostri centri devono essere una risorsa per il nostro Paese e per il territorio. Quanto fatto in Trentino è riaffermare il senso di dignità delle persone", ha concluso Roberto Fontana, presidente dei centri clinici "NeMo".
    Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il professore Carlo Borzaga, promotore del centro. (ANSA).
   

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