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Covid, in 24 ore 76.250 casi, 165 morti . Variante Omicron prevalente al 99, 9%

Monitoraggio settimanale Iss-Ministero Salute, Rt sale da 0,84 a o,94. Sale l'incidenza dei casi Covid, non la pressione sui reparti. Nove regioni sopra la soglia di allerta del 15%

Redazione ANSA ROMA

 Sono 76.250 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 79.895. Le vittime sono invece 165 (ieri erano state 128)

Sono 1.120.221 le persone attualmente positive al Covid, con un aumento di 32.004 nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. In totale sono 13.724.411 gli italiani contagiati dall'inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 157.607. I dimessi e i guariti sono 12.446.583, con un incremento di 46.408 rispetto a ieri.Sono 490.883 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 529.882. Il tasso di positività è al 15,5%, in aumento rispetto al 15,1% di ieri. Sono invece 474 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 1 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 47. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.403 (8.397), ovvero 6 in più rispetto a ieri.

OMICRON PREVALENTE AL 99,9% - In Italia il 7 marzo scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 99,9%, con una variabilità regionale tra il 99,2% e il 100%. Il sottolignaggio BA.2, pari al 44,1%, è stato riscontrato nella quasi totalità delle Regioni/PPAA (range 0,0 - 79,7%). Sono questi i risultati dell'indagine rapida condotta dall'Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

MONITORAGGIO ISS - Sale l'incidenza dei casi di Covid-19 in Italia: questa settimana è pari a 725 casi su 100mila abitanti rispetto a 510 della scorsa settimana. Lo evidenzia la tabella sugli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. L'indice di trasmissibilità Rt sale invece a 0,94 da 0,84.

Terapie intensive meno piene mentre resta stabile l'occupazione dei reparti ordinari da parte di pazienti Covid. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) contro il 5,5% della scorsa settimana (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo).

Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) rispetto al 12,9% della settimana precedente (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo). 

"Non c'è dubbio che stiamo vedendo un aumento dei contagi, però fortunatamente ciò che non aumenta è la pressione nei nostri ospedali. Sia nei ricoveri ordinari che nelle terapie intensive e questo è un elemento fondamentale perché permette alle nostre strutture ospedaliere di riprendere e continuare con l'attività ordinaria e provare a recuperare quel pregresso che si è accumulato in questi due anni di pandemia". Lo dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa

Questa settimana 9 Regioni sono sopra la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti da parte di pazienti Covid. Sono: Abruzzo (19%); Basilicata (23,4%); Calabria (31,3%); Lazio (16,1%); Marche (16,4%); Puglia (18,8%); Sardegna (21%); Sicilia (23,3%); Umbria (27,6%). Nessuna Regione supera invece la soglia di allerta del 10% per l'occupazione delle terapie intensive. L'incidenza dei casi Covid supera il valore di 1000 per 100mila abitanti in 3 Regioni: Calabria (1079,3); Puglia (1060,2); Umbria (1588,4). Lo evidenzia, secondo quanto si apprende, la tabella sugli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale.

In 9 regioni su 21 aumentano i ricoveri negli ospedali e sale la percentuale di positivi ai test molecolari, che a livello nazionale è passata negli ultimi 14 giorni dal 9,5% al 15%. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'M.Picone', del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "Diverse regioni mostrano un trend di crescita della percentuale dei positivi ai test molecolari e in 9 su 21 aumenta contemporaneamente l'occupazione dei reparti ordinari o di terapia intensiva", osserva l'esperto.

Tra le 9 regioni, le condizioni più critiche si riscontrano in Calabria e in Umbria. In Calabria l'occupazione dei reparti ordinari è di circa il 31%, con un aumento medio di circa 0.57% al giorno e l'incidenza negli ultimi sette giorni è di 1.030 casi per 100.000 abitanti; in Umbria l'occupazione dei reparti ordinari è di circa il 28%, con un aumento medio di circa lo 0.64% al giorno e l'incidenza è di 1.550 casi a settimana per 100.000 abitanti. Altre regioni nelle quali si rilevano incrementi sono: Sicilia (occupazione dei reparti ordinari al 23% con un aumento medio giornalieri dello 0.31%, incidenza 910), Puglia (19%, 0.08%, 1.020), Toscana (13%, 0.15%, 830) e Lombardia (8%, 0.18%, 450); in Sardegna sono in aumento sia i reparti ordinari (21% e 0.31% al giorno), sia le terapie intensive (9% e 0.18% al giorno), con 840 casi a settimana per 100.000 abitanti; situazione analoga per la Campania, col 14%, 0.09% al giorno nei reparti ordinari, e il 6%, 0.41% al giorno per le terapie intensive, con 740 casi a settimana per 100.000 abitanti; nella provincia autonoma di Bolzano le terapie intensive sono in crescita (5%, 0.69% al giorno) e i nuovi casi a settimana sono 800 per 100.000 abitanti).

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