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Marche in arancione da lunedì. Il resto d'Italia non cambia

Scendono ancora incidenza e Rt, giù le terapie intensive. Speranza: "Una fase nuova"

Redazione ANSA

Le Marche diventeranno zona arancione da lunedi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l'ordinanza che sancisce il cambio di fascia in seguito ai dati del monitoraggio settimanale dell'Iss. La fotografia dei colori per il resto d'Italia, invece, resta invariata.

"Siamo al 91% di italiani over12 che hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid, l'88% ha due dosi ed ha completato il ciclo primario e quasi 35 milioni di italiani hanno fatto il booster. Questo ci mette nelle condizioni di poter aprire una fase di versa nella lotta al Covid". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione del convegno 'Le sfide globali e il cancro', promosso dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) per la Giornata mondiale contro il cancro che si celebra oggi.

"Siamo finalmente in una fase che appare essere diversa da quella dei mesi precedenti. Dobbiamo ancora tenere i piedi per terra e avere massima prudenza ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando nella lotta al Covid", ha aggiunto Speranza.

Scendono ancora, a livello nazionale, l'incidenza settimanale dei casi di Covid-19 e l'indice di trasmissibilità Rt. L'incidenza questa settimana è pari a 1362 ogni 100.000 abitanti (28/01/2022 -03/02/2021) contro 1823 ogni 100.000 abitanti della settimana precedente (21/01/2022 -27/01/2021), dati flusso ministero Salute. Nel periodo 12 gennaio-25 gennaio 2022, invece, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,9 - 0,98), in diminuzione rispetto alla settimana precedente (quando è stato pari a 0,97) e al di sotto della soglia epidemica. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss.

Scende il tasso di occupazione in terapia intensiva e nei reparti di area non critica. Per le intensive è al 14,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 3 febbraio) rispetto al 16,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 gennaio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è al 29,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 3 febbraio) contro il 30,4% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 gennaio). 

Sono solo la provincia autonoma di Bolzano con un valore di 2.288,7 e le Marche a 2.128,6 a registrare questa settimana una incidenza superiore a 2 mila casi ogni 100 mila abitanti, secondo quanto apprende l'ANSA dalla scheda degli indicatori decisionali che accompagna il monitoraggio settimanale. Subito sotto si posiziona il Friuli Venezia Giulia a 1.963,5. Il valore piu' basso lo registra la Sardegna a a 4.91,3, rispetto al valore medio nazionale di 1.362.

La maggiore occupazione di letti nelle terapie intensive per pazienti Covid si registra questa settimana nelle Marche, con un valore del 26,3%. Seguono la Provincia autonoma di Trento al 24,4% ed il Friuli Venezia Giulia al 21,1%. Per quanto riguarda i reparti di area medica, invece, la maggiore occupazione di posti letto per pazienti Covid è rilevata questa settimana in Friuli Venezia Giulia (38,8%), Liguria (38,3%) e Sicilia (38,3%).

Diverse Regioni e Province autonome anche questa settimana hanno segnalato problemi nell'inserimento dei dati del flusso individuale ed in particolare nella segnalazione della presenza di sintomi in tutti i casi diagnosticati. Lo evidenzia l'Istituto superiore di sanità in relazione ai dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia.

Diminuisce il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (553.860 contro 652.401 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione (17% contro 18% la scorsa settimana). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38% contro 38%) ed anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (45% vs 45%).

"Sono prive di fondamento le indiscrezioni riportate oggi su alcuni quotidiani sulla composizione della Cabina di regia. Da parte del governo non c'è alcuna intenzione di rivederne il formato". Lo precisano fonti di Palazzo Chigi.

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