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Vaccini, Speranza: 'Un successo 102 milioni di dosi in un anno'

Per la Federazione delle Aziende sanitarie (Fiaso) il 74% dei ricoverati in intensiva non è vaccinato. Aumentano anche i ricoveri degli immunizzati con 2 dosi

Redazione ANSA ROMA

"Abbiamo dati che indicano una sfida ancora aperta ma i risultati della campagna di vaccinazione sono incoraggianti e positivi: 102 mln e mezzo di dosi di vaccino non si fanno in meno di 12 mesi se non si ha un grande Ssn. Ieri 510 mila somministrazioni fatte e procediamo con un ritmo incessante, e 30mila prime dosi fatte ieri che indicano che molti stanno superando le paure". Così il ministro della salute Roberto Speranza alla presentazione del Rapporto Nazionale Esiti 2021. "Oggi dentro la crisi del Covid si apre una nuova finestra di opportunità e c'è la consapevolezza che il Ssn è la risorse più importante e bisogna investire".

Crescono infatti i numeri dei contagi. La percentuale di non vaccinati presenti nelle rianimazioni dei 16 ospedali sentinella individuati da Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, è del 74%. Nella settimana 7-14 dicembre sono cresciuti sia i pazienti con ciclo vaccinale completo sia non vaccinati per un incremento complessivo del 17%. I vaccinati in rianimazione hanno in media 70 anni e nell'80% dei casi sono affetti da altre patologie. Tra i no vax, invece, solo il 52% ha comorbidità e l'età media scende a 64 anni. "Urgente la 3/a dose per i fragili a 28 giorni", dice Fiaso. Per le ospedalizzazioni generali lieve decelerazione della crescita. In 7 giorni, secondo la rilevazione Fiaso del 14 dicembre nei 16 ospedali sentinella, si legge nel nuovo rapporto, l'incremento delle ospedalizzazioni per Covid è stato pari all'8% con una lieve decelerazione rispetto al 7 dicembre. Crescono anche i ricoverati in Terapia intensiva del 17%, un dato atteso sulla base dell'andamento dei ricoveri nelle settimane precedenti: i pazienti che arrivano in Rianimazione lo fanno di solito dopo 5-6 giorni di ricovero in altri reparti. L'aumento si concentra soprattutto tra i pazienti affetti da gravi patologie che, vaccinati da oltre 4 mesi, non hanno ancora ricevuto la terza dose. Tra i ricoverati nei reparti ordinari i pazienti vaccinati hanno in media 74 anni e nel 79% dei casi sono soggetti fragili con comorbidità. Mentre i non vaccinati sono in media più giovani, circa 65 anni, e solo la metà di loro è affetta da patologie. "Il 50% dei pazienti Covid non vaccinati dunque - sottolinea Fiaso - è costituito da persone in buona salute". Per quanto riguarda il focus sulle terapie intensive, invece, l'incremento dei vaccinati - rileva la Fiaso - è da attribuire quasi esclusivamente a pazienti fragili a cui è stato somministrato il vaccino con doppia dose da oltre 4 mesi e che non ha ancora ricevuto la terza dose. In una settimana, infatti, in Rianimazione sono aumentati del 45% i soggetti vaccinati: tutti vaccinati da più di 4 mesi e per l'80% affetti da altre malattie. "Il report dell'ultima settimana degli ospedali sentinella evidenzia la necessità e l'urgenza della terza dose per i pazienti fragili, ad oggi una priorità assoluta se vogliamo controllare le terapie intensive - commenta il presidente di Fiaso Giovanni Migliore - i dati ci dicono infatti che i vaccinati in Rianimazione, sia pur una minoranza rispetto al totale, sono quasi tutti pazienti fragili che non hanno ancora avuto accesso alla dose addizionale necessaria a completare il ciclo vaccinale per chi soffre di altre patologie. È opportuno ricordare che per i soggetti estremamente vulnerabili la dose addizionale è raccomandata anche a distanza di 28 giorni dalla seconda dose e non è necessario aspettare i 5 mesi".

Il 40% dei minori ricoverati ha un'età superiore a 5 anni e nessuno, anche i nuovi 4 pazienti, che hanno tra 12 e 18 anni, risulta vaccinato. Questa la situazione secondo il focus sui ricoveri pediatrici contenuto nell'ultimo rapporto dei 16 ospedali sentinella individuati da Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. In particolare, rileva la Fiaso, si è registrato un lievissimo aumento (4 casi in più) per i ricoverati in reparti Covid pediatrici, che possono considerarsi stabili. Ci sono due pazienti in terapia intensiva mentre nell'ultima settimana è stato registrato negli Ospedali Riuniti di Ancona un decesso di un paziente pediatrico in Rianimazione affetto da una grave patologia e non vaccinato né vaccinabile.


   

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