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Peggiora l'udito degli italiani, fra inquinamento acustico ed età

Sempre più a rischio i giovani

Redazione ANSA ROMA

Problemi all'udito per gli italiani: la stima e' pari al 12,1% della popolazione, circa 7 milioni di persone con ipoacusia, con una significativa differenziazione tra le classi di età e un aumento significativo con l'invecchiamento - con una percentuale del 50% tra gli over 80.
    In Italia, ipotizzando un andamento simile a quello previsto per l'Europa, si può prevedere per il 2025 un numero di persone con calo uditivo autodiagnosticato pari a poco più di 8 milioni e per il 2050 compreso tra i 10 e gli 11 milioni di persone.
    A livello globale, ci sono già oggi 1,5 miliardi di persone con problemi di udito. Quasi 2,5 miliardi di persone in tutto il mondo, ovvero una su 4, avrà problemi di udito entro il 2050 e almeno 700 milioni di queste avranno bisogno di cure e riabilitazione. E anche l'udito dei più giovani è a rischio, infatti oltre un miliardo di giovani di età compresa tra i 12 e i 35 anni, rischia danni dell'udito a causa dell'esposizione incontrollata a fonti di rumore eccessivo, compresa la musica che si ascolta in cuffia. Oggi c'è un aumento del 4,8% dell'ipoacusia. A causa dell'invecchiamento della popolazione globale e dell'aumento dell'inquinamento acustico, stimiamo fino al 2030 una crescita dell'incidenza dal 7 al 10%. Per questa ragione l'informazione e la prevenzione assumono ancora più importanza per ridurre questa previsione. Partendo da queste considerazioni lunedì 17 alle ore 15 nel corso di un ANSA-Incontra, si approfondira' il tema di questa diffusa disabilita' che a vari livelli limita la vita di tante persone, la prevenzione possibile e le possibilita' di intervento alla luce della nuova ricerca. Nello studio ANSA ci sarà Fabrizio Alfieri, Direttore Centro Ricerche e Studi Amplifon Italia e in collegamento il professor Roberto Albera, Presidente Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF) e Luca Marini, responsabile comunicazione Amplifon.

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