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Covid, Speranza: 'A gennaio vaccinazioni'. Dieci milioni di dosi iniziali

Il 29 dicembre l'Ema darà il via libera al vaccino Pfizer. Rezza: 'Non è che da gennaio risolveremo tutti i problemi'. Boccia: 'Piano vaccini sfida epocale'

Redazione ANSA ROMA

Gennaio sarà il mese dell'avvio della vaccinazione anti-Covid in Italia e l'auspicio è che si possa partire in contemporanea in tutta Europa. Nel giorno del via libera da parte dell'autorità statunitense per i farmaci Fda al vaccino Pfizer-BionTech e dell'annuncio dei primi vaccinati in Usa nelle prossime 24 ore, il ministro della Salute Roberto Speranza illustra in un forum all'ANSA la tabella di marcia della campagna vaccinale e sottolinea come la sicurezza resti il criterio primario per le autorizzazioni ai vaccini. Si partirà con una prima tranche di 10 milioni di dosi tra gennaio e marzo ma, in totale, l'Italia ha già opzionato 202.573.000 dosi. "Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera inoltrata perchè - ha sottolineato il ministro - non basteranno solo le prime due autorizzazioni ma abbiamo bisogno anche di ulteriori autorizzazioni di vaccini, che speriamo arrivino nel più breve tempo possibile". La prime due aziende che si prevede ottengano il via libera dalle autorità regolatorie e che forniranno i vaccini all'Italia - come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro - sono infatti Pfizer-BionTech e Moderna. Nel primo trimestre 2021 dovrebbero appunto fornire all'Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi. Pfizer ha già ottenuto il via libera dalla Fda e l'ok dell'autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre.

Sono 1.874.323 le persone da sottoporre al vaccino anti Covid nella prima fase che scatterà a gennaio. Il dato è indicato in una tabella del Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri contenente i numeri indicati da tutte le Regioni e riguardanti le categorie che prioritariamente dovranno essere vaccinate, vale a dire gli operatori sanitari e sociosanitari e il personale e gli ospiti delle Rsa. Stando ai numeri, una persona da vaccinare su tre si trova in due sole regioni, Lazio e Lombardia. Nella prima le persone da sottoporre al vaccino sono 356.824, nella seconda 308.494.

Dopo le due regioni, sempre secondo la tabella, seguono Emilia Romagna (177.186), Campania (150.366), Veneto (146.743), Piemonte (131.430), Sicilia (111.449), Liguria (72.171), Calabria (58.068), Friuli Venezia Giulia (56.713), Toscana (51.621), Puglia (49.302), Sardegna (40.050), Marche (39.334), Abruzzo (34.748), provincia di Bolzano (26.190), provincia di Trento (20.653), Umbria (16.285), Basilicata (11.425), Molise (10.853) e Valle d'Aosta (4.419).

"Il Piano vaccini è una sfida epocale che dobbiamo vincere tutti insieme. Serve il massimo sforzo e una collaborazione continua. La riunione fatta oggi in emergenza con le Regioni, il ministro Speranza e il commissario Arcuri è stata molto utile e operativa; si sono ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino rispetto alle previsioni e dobbiamo accelerare. Lavoriamo senza sosta, giorno e notte, per arrivare a gennaio pronti per la distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale". Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, al termine dell'incontro con le Regioni. Una distribuzione capillare, ha proseguito il ministro, che avverrà "nei quasi 300 presidi individuati per la somministrazione la quale riguarderà in una primissima fase operatori sanitari che lavorano nelle strutture sanitarie e ospiti e personale sanitario delle Rsa".

Il ministro Speranza "intende accelerare e credo che la leale collaborazione con le regioni consentirà a Arcuri di distribuire i vaccini a gennaio, probabilmente anche in tempi più rapidi di quelli che erano stati previsti".

"Ragionevolmente, per il grande lavoro che si sta facendo e compatibilmente con la disponibilità di dosi vaccinali, è lecito pensare che entro la fine dell'estate offriremo il vaccino a tutti i residente del nostro Paese", ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico Scientifico, intervenendo allo speciale Covid19 Domande e Risposte condotto da Gerardo D'Amico su Rainews24

Il ministro della Salute Roberto Speranta infatti durante la presentazione del libro PHOTOANSA 2020 ha illustrato i prossimi step della campagna di vaccinazione. 

"Gennaio sara' il mese delle vaccinazione e spero che si possa partire in contemporanea in tutta Europa" ha detto. "Il 29 Ema dara' il via al vaccino Pfizer e da quel giorno l'Aifa e l'Italia saranno pronte a partire". "Spero - ha aggiunto - che in Europa si scelga tutti lo stesso giorno. E questa e' una proposta che l'Italia ha fatto". "Massimo rigore e massima sicurezza - ha concluso Speranza - il cuore delle vaccinazioni sara' primavera estate, volontaria e sicura". "Non dobbiamo mettere la polvere sotto il tappeto, ma poi subito al lavoro" ha dichiarato il ministro della salute durante la presentazione del libro PHOTOANSA.

"Affrontiamo i nodi a viso aperto - ha aggiunto - e se ci sono tensioni affrontiamole in questa maggioranza e nel perimetro di questo Governo. Non dobbiamo certo mettere da parte problemi e tensioni ma poi - ha concluso - concentriamoci su tre grandi sfide che ci aspettano: la campagna vaccinale, l'utilizzo intelligente del Recovery fund e la guida del G20". "Sono preoccupato per le due settimane delle feste natalizie", ha detto ancora Speranza nel Forum all'Ansa. "Se passa il messaggio liberi tutti- ha aggiunto il ministro - si ripiomba in una fase pericolosa a gennaio e febbraio quando saremo in piena campagna vaccinale". "La mia linea e', e resta, quella della prudenza e ribadisco con forza - ha concluso - la necessita' di non vanificare i sacrifici fatti".

"Non è che da gennaio e febbraio risolveremo tutti i problemi ci dobbiamo mettere in testa che durante tutto questo periodo dobbiamo avere comportamenti adeguati e questo è il motivo per cui facciamo anche un appello: sotto le feste stiamo molto attenti perchè la circolazione virale può riprendere quando i comportamenti cambiano e diventano tali da favorire la ripresa di questa circolazione". Così il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi della situazione epidemiologica organizzata al dicastero.

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