"La pandemia ha portato la scienza
in primo piano, con la maggior parte dei governi che oggi si
avvale anche dei pareri degli scienziati" per prendere decisioni
e "tutti i cittadini che ascoltano le loro opinioni. Questo è
ottimo ma è molto importante che con la fine della crisi la
scienza non venga relegata in un cassetto per essere richiamata
alla prossima crisi". Lo ha affermato la direttrice del Cern di
Ginevra, Fabiola Gianotti, a margine di Esof2020, Forum in corso
a Trieste.
"Il miglior modo per affrontare le crisi - ha puntualizzato
- è evitarle, se possibile, e la scienza ci dà strumenti e
conoscenze per farlo. E se poi non possono essere evitate, la
scienza ci dà gli strumenti per affrontarle nel modo migliore".
Per Gianotti, la scienza "è anche un sistema di valori, perché
promuove la collaborazione fra popoli, scienziati ed esperti e
oggi, come la pandemia ha dimostrato, dobbiamo affrontare sfide
globali che richiedono soluzioni globali; ciò vuol dire lavorare
insieme".
Attraverso le conoscenze offerte dalla scienza, questa
pandemia poteva essere evitata? "Non sono un'esperta nel campo
della virologia, certamente immagino che se avessimo fatto più
ricerca in questo campo avremmo potuto affrontarla in maniera
più preparata. Ma questo - ha precisato - non è il mio campo".
Durante le fasi più cruciali della pandemia, ha ricordato
Gianotti, il Cern ha utilizzato "competenze e tecnologie per
aiutare la società in varie direzioni: con i nostri laboratori
meccanici e chimici abbiamo prodotto mascherine e gel
igienizzante per scuole e ospedali locali in Svizzera e Francia
e abbiamo sviluppato anche un ventilatore per persone in cura in
terapia intensiva particolarmente adatto per i paesi in via
sviluppo. Abbiamo anche messo a disposizione le nostre grandi
infrastrutture di calcolo per gli scienziati che sono in prima
linea per la lotta al covid e - ha concluso - le piattaforme di
open access per archiviare dati legati alla pandemia accessibili
a tutti".
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