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Elton John e principe Harry insieme contro l'Aids e per l'accesso alle cure

Presentata iniziativa MenStar, già raccolti 1,2 miliardi dollari

Redazione ANSA ROMA

 Ha già rastrellato 1,2 miliardi di dollari la MenStar Coalition, l'iniziativa presentata oggi ad Amsterdam, durante la International Aids Conference, da Elton John e dal principe Harry. I fondi saranno usati per promuovere l'accesso alle terapie da parte degli uomini, che ora sono meno trattati delle donne.


    I dati più recenti, hanno spiegato i promotori, mostrano che nei paesi in cui la malattia ha la più alta incidenza gli uomini, in particolare tra i 24 e i 35 anni, hanno un tasso più basso di accesso ai test e ai trattamenti, con conseguenze sia per la propria salute sia sul rischio di infettare le giovani donne. Meno di metà dei sieropositivi maschi riceve il trattamento, mentre tra le donne la percentuale è del 60%.
    L'iniziativa supporterà progetti per colmare questa lacuna, da nuove campagne di sensibilizzazione mirate alla fornitura di attrezzature e materiali per i test e per somministrare le cure, e il primo progetto approvato sarà sulla promozione dell'autotest in Kenya. "Cerchiamo sempre di portare avanti nuovi approcci a problemi critici - ha affermato il cantante - e di lavorare con soggetti più grandi per ottimizzare il loro impatto".
    I partner dell'iniziativa sono la Elton John Aids Foundation, la U.S. President's Emergency Plan for Aids Relief (Pepfar), Unitaid, il Fondo Globale contro Aids, Tubercolosi e Malaria, la Children's Investment Fund Foundation (CIFF) e le aziende Johnson & Johnson e Gilead Sciences.

 

- Esperto, funzionano farmaci per prevenire infezione

Funziona la terapia farmacologica 'preventiva' contro la trasmissione del virus Hiv. "Nuovi studi presentati alla 22/ma Conferenza internazionale sull'Aids ad Amsterdam - spiega il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Stefano Vella - hanno infatti fornito nuove prove di efficacia della già nota terapia 'Prep', ovvero di 'profilassi pre-esposizione'". In pratica, in attesa di un vaccino anti-Aids di cui al momento sono in corso prime sperimentazioni cliniche, afferma Vella, "farmaci anti-Aids vengono utilizzati a fine preventivo, allo scopo di evitare che un partner sano possa essere infettato a seguito di rapporti sessuali con partner sieropositivi". In particolare, ha chiarito il presidente Aifa, al congresso è stato presentato uno studio relativo ad una terapia Prep con due farmaci anti-Hiv utilizzati insieme, in una formula 'combo' in pillola: lo studio, dell'Ospedale Saint Louis di Parigi, ha coinvolto 1600 uomini gay, ai quali è stato proposto l'utilizzo della terapia Prep giornalmente o 'a richiesta', ovvero prima e dopo un rapporto sessuale a rischio. In un anno di monitoraggio, nessuno è risultato infetto da virus Hiv tra gli uomini che avevano effettuato la terapia Prep avendo rapporti con partner sieropositivi. Tali terapie Prep, rileva Vella, "hanno sollevato dubbi circa l'eticità di somministrare farmaci a soggetti sani preventivamente per comportamenti a rischio, ma da un punto di vista di sanità pubblica si tratta di armi di prevenzione molto efficaci che consentono di evitare gli alti costi che una malattia da Aids conclamato avrebbe sulla comunità". Per questo, conclude, le terapie Prep sono già garantite dai sistemi sanitari inglese e olandese. 

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