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Psichiatri, 6 mln italiani con disturbi, allarme depressione

Psichiatri, 6 mln italiani con disturbi, allarme depressione

Anche nuove dipendenze da web e gioco.Aumento malattie immigrati

ROMA, 09 maggio 2018, 16:20

Redazione ANSA

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Sono circa 6 milioni gli italiani che soffrono di un qualche disturbo psichiatrico che necessiterebbe di cure. La stima è del presidente della Società italiana di psichiatria (Sip), Bernardo Carpiniello, il quale sottolinea come la depressione maggiore sia tra le patologie maggiormente in crescita, tanto che il 10% degli italiani ha avuto un episodio patologico di questo tipo almeno una volta nella vita, con un aumento dell'incidenza di questa malattia di circa il 3% negli ultimi 10-15 anni. "Attualmente - spiega Carpiniello in occasione di un incontro alla Camera sui Quaranta anni della Legge Basaglia - il 20% circa della popolazione afferente ai Dipartimenti di Salute Mentale è costituta da persone affette da schizofrenia. Il resto è costituito per circa il 31% da disturbi dell'umore (depressione maggiore 23,5 e disturbo bipolare 7,5%), il 13,5% da patologie comunemente indicate come disturbi nevrotici (quali disturbo ossessivo compulsivo, da stress post-traumatico, di panico o da ansia generalizzata). Una quota significativa è costituita da altre patologie in crescente ascesa come i disturbi di personalità (circa il 7%) e da altri disturbi psichici e da uso di sostanze (circa il 18%), da quelle 'tradizionali' quali alcol, eroina, cocaina, cannabis, a quelle 'nuove' quali cannabinoli e psicostimolanti sintetici, e dalle cosiddette dipendenze comportamentali (circa il 4,5%), come la dipendenza da gioco d'azzardo o da Internet". Inoltre, avverte, una "novità di questi ultimi anni riguarda le problematiche psichiche legate alla popolazione immigrata, in crescita e che, in alcune Regioni soprattutto nel Centro Nord, raggiunge circa il 10% dell'utenza totale". Per questo, un altro "tema chiave - spiega Massimo Di Giannantonio, presidente del Collegio degli ordinari di psichiatria - è la formazione delle nuove generazioni di specialisti, che devono essere oggi pronti ad affrontare condizioni e situazioni psichiatriche radicalmente mutate rispetto agli scorsi decenni, come l'uso di nuove sostanze stupefacenti, molto più aggressive, nella popolazione più giovane, ed i problemi legati alla transculturalità".
   

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