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Al Sud si muore di più, +5-28% per cancro e malattie

Al Sud si muore di più, +5-28% per cancro e malattie

Osservasalute, la situazione più grave in Campania. Al Nord la prevenzione funziona meglio

ROMA, 19 aprile 2018, 15:00

Redazione ANSA

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Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane - RIPRODUZIONE RISERVATA

Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane - RIPRODUZIONE RISERVATA
Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - In Italia si muore meno per tumori e malattie croniche ma solo dove la prevenzione funziona, ovvero principalmente nelle regioni settentrionali. Al Sud, invece, la situazione è opposta: il tasso di mortalità per queste malattie è infatti maggiore di una percentuale che va dal 5 al 28% e la Campania è la regione con i dati peggiori. A sottolinearlo è il direttore scientifico dell'Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane, Alessandro Solipaca, in occasione della presentazione del Rapporto Osservasalute.

Ricciardi, evidente fallimento del Servizio sanitario nazionale. "E' evidente il fallimento del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn), anche nella sua ultima versione federalista, nel ridurre le differenze di spesa e della performance fra le regioni italiane". Ad affermarlo è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi, in occasione della presentazione del Rapporto Osservasalute. Riferendosi al gap tra le regioni italiane in termini di salute ed efficienza delle prestazioni del Ssn, Ricciardi rileva come "si tratta di differenze inique perché non 'naturali', ma frutto di scelte politiche e gestionali". È dunque "auspicabile - afferma - che si intervenga al più presto partendo da un riequilibrio del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, non basato sui bisogni teorici desumibili solo dalla struttura demografica delle Regioni, ma sui reali bisogni di salute, così come è urgente un recupero di qualità gestionale e operativa del sistema, troppo deficitarie nelle regioni del Mezzogiorno, come ampiamente evidenziato nel nuovo Rapporto Osservasalute".

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