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Sciopero dei sindacati autonomi degli infermieri, 80% le adesioni, interventi in tilt

De Palma (Nursing up), 200 mila incrociano braccia, 65.000 procedure saltate

Redazione ANSA ROMA

"Sono circa 150-200.000 gli infermieri che oggi hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato dai sindacati Nursind e Nursing up". Lo afferma il presidente Nursing-up Antonio De Palma, sottolineando che "in moltissimi ospedali si registra il blocco delle sale operatorie, con oltre 65.000 procedure assistenziali saltate ed interventi chirurgici sospesi ad esclusione delle urgenze".

"Oggi - afferma De Palma - ha incrociato le braccia circa l'80% degli infermieri italiani. Si registra il blocco della maggioranza delle attività sanitarie, fatti salvi i servizi garantiti secondo quanto prevedono i contingenti minimi e le urgenze". L'adesione allo sciopero, ha rilevato, "è andata oltre le aspettative, con un'adesione altissima sul totale dei circa 280mila infermieri del Servizio sanitario nazionale". 

1.500 infermieri in piazza a Roma, 'Chiediamo più rispetto'
  Sindacato Nursing-up, 'contratto proposto è passo verso baratro'

 Circa 1.500 infermieri stanno manifestando oggi in Piazza Santi Apostoli a Roma nella giornata di sciopero nazionale proclamato dai sindacati Nursing-up e Nursind. Nonostante la pioggia, molte bandiere dei due sindacati sventolano nella piazza e tanti sono gli slogan dei manifestanti, che chiedono innanzitutto "un contratto che non sia al ribasso" e "più rispetto per la professione". 'Ora basta, meritiamo rispetto!' e 'Stipendi bassi, pochi diritti e tanti doveri. Basta!', sono alcune delle scritte che campeggiano sugli striscioni in piazza. Intanto, è proseguita per tutta la notte all'Aran la trattativa per il rinnovo del contratto del comparto Sanità, che interessa circa 500mila dipendenti di cui gli infermieri rappresentano la componente maggiore con circa 280mila infermieri attivi nel Servizio sanitario nazionale. "Ai sindacati confederali che hanno tanta fretta di chiudere questo contratto al ribasso - ha affermato dalla piazza il presidente del sindacato Nursing-up Antonio De Palma - diciamo che questo contratto è un passo verso il baratro e contro i lavoratori. Se firmeranno, saranno complici della morte della Sanità. Noi a questo scempio per fini elettorali non presteremo il fianco".

I responsabili sindacali hanno quindi letto alcuni articoli della Costituzione, tra i quali l'articolo 36 sul diritto dei lavoratori ad una retribuzione "proporzionata": "Quella che ci vogliono dare - hanno affermato i leader di Nursin-up e Nursind - non lo è". "Questa nottata estenuante - ha inoltre affermato De Palma - ci ha visto discutere punto per punto un contratto irricevibile per le già precarie condizioni di lavoro degli infermieri e che non firmeremo perché non valorizza in maniera nemmeno minimamente accettabile la categoria che rappresento e le professioni sanitarie non mediche. Abbiamo avuto l'impressione che l'ordine di scuderia fosse chiaro fin dall'inizio della contrattazione: l'Aran - ha concluso - doveva chiudere a tutti i costi". 
   

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