ROMA - Arriva anche per i pazienti italiani il rimborso per il farmaco di ultima generazione contro lo scompenso cardiaco cronico composto da sacubitril/valsartan che, stando ai dati riferiti in conferenza stampa a Roma, riduce la mortalità per cause cardiovascolari del 20% e prolunga la sopravvivenza di un anno, con punte di due anni nei malati più giovani.
E' il primo farmaco di una nuova classe terapeutica, gli Arni (antagonisti del recettore della neprilisina e del recettore dell'angiotensina), e rappresenta - è stato sottolineato - la prima grande innovazione terapeutica degli ultimi 15 anni nel campo dello scompenso cardiaco cronico, malattia che riguarda l'1-2% della popolazione italiana, ossia circa un milione di persone.
"Siamo di fronte a un cambiamento radicale nell'approccio al paziente, con il passaggio da un'inibizione a una modulazione neuro-ormonale", ha spiegato il direttore di Cardiologia dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo Michele Senni alla conferenza stampa organizzata da Novartis. E ha spiegato che lo studio ha coinvolto 8.400 pazienti nel mondo: "il più grande studio clinico mai condotto finora sullo scompenso cardiaco".
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