Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nei maschi adulti affetti da gengivite aumenta il rischio di disturbi della sfera sessuale

Risponde il dottor Raffaele Saviano, membro della Commissione ANSA SIdP

Redazione ANSA ROMA

Sono sempre più numerosi gli studi scientifici che identificano la salute gengivale come una importante misura preventiva per il trattamento della disfunzione erettile. Questo disturbo della funzione sessuale che può compromettere la vita sessuale maschile oltre che il benessere fisico e psicologico risulterebbe infatti più frequente in chi è affetto da parodontite cronica.
    Nonostante sia una malattia del cavo orale, la parodontite è una malattia infiammatoria cronica che ha conseguenze potenzialmente negative sulla salute generale, attualmente associata ad almeno 57 patologie sistemiche che apparentemente non hanno alcun legame con la bocca, come l'artrite reumatoide, il morbo di Alzheimer, la patologia renale cronica, le broncopneumopatie, i parti prematuri, le malattie cardiovascolari aterosclerotiche e il diabete.
    Sono due i meccanismi che spiegano la connessione tra il cavo orale e il resto del corpo: la batteriemia e l'infiammazione sistemica.
    I batteri della placca dentale (biofilm) da un lato penetrano nei tessuti gengivali e attraverso il microcircolo entrano direttamente nel flusso sanguigno. Dall'altro la presenza di questi stessi batteri nel solco gengivale determina una risposta infiammatoria locale, caratterizzata dalla produzione di molecole dell'infiammazione (citochine e interleuchine) che innescano una vera e propria risposta infiammatoria sistemica.
    A livello dell'apparato cardiovascolare la malattia determina formazione di placche aterosclerotiche e disfunzione del rivestimento endoteliale nei vasi sanguigni di piccole e medie dimensioni.
    Questa alterata elasticità del rivestimento endoteliale dei vasi sanguigni a livello dei corpi cavernosi del pene sarebbe responsabile della compromissione dell'erezione.
    Una recente revisione di dati scientifici (meta-analisi) pubblicata sulla rivista American Journal of Men's Health dal Prof Kellesarian dell'Università di Rochester negli USA ha verificato una associazione positiva tra malattia parodontale e disfunzione erettile. Età dei partecipanti agli studi compresa tra i 20 e gli 85 anni.
   In alcuni degli studi analizzati dalla revisione i pazienti affetti da parodontite avevano un rischio fino a tre volte superiore di soffrire di disfunzione erettile rispetto a quelli con le gengive sane. Anche uno studio clinico condotto dalla Università di Granada in Spagna ha evidenziato che il 74% dei pazienti analizzati e affetti da disfunzione erettile risultava affetto da parodontite, contro il 58% dei soggetti di controllo. Nei pazienti con disfunzione erettile, inoltre, la parodontite era tendenzialmente più grave, con tasche parodontali profonde sino a 6 millimetri e perdita di osso superiore ai 3 millimetri. Sebbene siano sempre più evidenti i segni che identificano la parodontite cronica come un fattore di rischio nella eziopatogenesi della disfunzione erettile, tuttavia, secondo gli Autori a questo riguardo sono necessarie ulteriori e più approfonditi studi clinici.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA