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Allineatori invisibili, attenti alla placca

Allineatori invisibili, attenti alla placca

Risponde il dottor Raffaele Saviano

09 settembre 2020, 16:17

Redazione ANSA

ANSACheck

Il dottor Saviano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dottor Saviano - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dottor Saviano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trattamenti ortodontici con allineatori invisibili: attenzione alla placca batterica che si sviluppa sulle loro superfici. Una scarsa igiene orale durante i trattamenti ortodontici può causare danni ai denti e alle gengive nel 50-70% dei pazienti in terapia. Il controllo periodico dell’odontoiatra o dell’igienista dentale risultano fondamentali oltre che a valutare il buon esito della terapia ortodontica a favorire il mantenimento di una buona igiene orale domiciliare durante tutto il tempo del trattamento. Da alcuni anni una percentuale sempre maggiore di pazienti, specie in età adulta, si sottopone a trattamenti ortodontici di migliore comfort ed estetica rispetto alle apparecchiature tradizionali fisse, attraverso l’utilizzo di allineatori ortodontici, mascherine in plastica trasparente che coprono i denti e il margine della gengiva, realizzate sulla base di una pianificazione virtuale computerizzata, che, indossate in maniera sequenziale, muovono i denti gradualmente a raggiungere la posizione ideale pianificata. Le mascherine, una per ciascuna arcata dentaria, devono essere tenute in bocca tutto il giorno e la notte, vanno rimosse solo per il tempo necessario per mangiare o per assumere bevande zuccherate e/o colorate. e riposizionate immediatamente, dopo aver effettuato un corretto spazzolamento dei denti e l’esecuzione di eventuali tecniche di profilassi prescritte. Con questo approccio si ottiene un efficace controllo dell’igiene orale, garantito oltre che dalla possibilità di pulire i denti senza impedimenti rispetto a quanto accade con i dispostivi ortodontici fissi , anche dalla necessità di lavare i denti frequentemente durante la giornata in corrispondenza delle volte in cui gli allineatori vengono rimossi. Da qualche tempo la ricerca clinica è rivolta allo studio del biofilm batterico che si sviluppa sulle superfici delle mascherine ed al microambiente che si realizza quando queste vengono a contatto con i denti e le gengive in assenza dell’azione di autodetersione e di protezione prodotta dalla saliva.
Studi clinici hanno confrontato la salute parodontale attraverso la registrazione di appositi indici di valutazione nei pazienti sottoposti a trattamento ortodontico con allineatori ortodontici rispetto a quelli sottoposti a trattamento con apparecchi fissi. Dai risultati è emerso che gli allineatori ortodontici mostrano valori degli indici di infiammazione gengivale significativamente migliori, specie quando i pazienti vengono supportati da adeguate istruzioni e motivazione in materia di igiene orale e inseriti in un sistema di controlli regolari da parte dell’igienista.
D’altro canto però, una mancata detersione degli allineatori o l’assunzione di bevande zuccherate quando indossati, facilitano la creazione del biofilm batterico.
Particolare attenzione a questo proposito deve essere rivolta alle modalità di pulizia e ai presidi per la disinfezione di questi dispostivi che si avvalgono dell’azione meccanica dello spazzolino da denti, meglio se di piccole dimensioni e a setole morbide associate alla immersione in soluzioni igienizzanti.
Studi clinici che hanno analizzato la presenza di carica batterica sulla superficie degli allineatori dopo la loro detersione e hanno evidenziato che l’applicazione di un semplice spray di clorexidina allo 0,12% sulle superfici, specie quelle interne, ogni volta che vengono rimossi dal cavo orale, comporta una riduzione del 21% della carica batterica rispetto alla sola pulizia con acqua corrente e spazzolino.

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