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Il tumore del pancreas è più cattivo se contiene i batteri della bocca

Microrganismi potrebbero influire su processo di crescita cancro

Redazione ANSA ROMA

  I batteri della bocca potrebbero giocare un ruolo nel cancro del pancreas: molti batteri del cavo orale sono stati infatti rinvenuti in campioni di cisti pancreatiche rivelatesi maligne.
    Resa nota sulla rivista Gut, la scoperta potrebbe aprire nuove vie per la diagnosi precoce e per la cura del tumore, uno dei più letali proprio perché spesso diagnosticato tardivamente.
    Lo studio è stato condotto da esperti dell'Istituto Karolinska di Stoccolma, che hanno analizzato campioni di fluido pancreatico da 105 pazienti con cisti ovariche. Queste non sempre sono di natura maligne ma ad oggi per capirne la natura bisogna necessariamente asportarle con un intervento. Ebbene, gli esperti hanno constatato presenza di Dna di batteri del cavo orale nei fluidi pancreatici dei pazienti con tumore maligno.
    "Siamo stati sorpresi di trovare batteri della bocca nel pancreas, ma non è qualcosa di totalmente inatteso" - ha riferito l'autrice del lavoro Margaret Sällberg Chen. "In un precedente studio di dimensioni minori - continua - un eccesso di questi batteri del cavo orale è stato riscontrato nella saliva dei pazienti con cancro del pancreas".
    Se ulteriori studi dovessero confermare che i batteri veramente influenzano i processi patologici che portano al tumore, ciò potrebbe portare a nuove strategie terapeutiche usando agenti antibatterici, conclude.
    "Questo studio - sottolinea in un commento all'ANSA Cristiano Tomasi dell'Università di Göteborg in Svezia - ribadisce l'importanza di capire meglio l'interazione tra il microbioma e le patologie in generale. Non dobbiamo dimenticare, comunque, che quelli che chiamiamo 'batteri della bocca', in realtà, sono presenti in tutto il tratto gastro-intestinale, solo che i rapporti di frequenza tra le specie sono diversi a seconda della localizzazione. Non dimentichiamo poi, che ad esempio in soggetti che soffrono di malattia parodontale in fase attiva, anche il semplice spazzolamento porta ad una batteriemia (presenza di batteri nel sangue) transitoria. Le relazioni tra parodontite e malattie sistemiche sono un argomento di forte interesse e su cui molti centri di ricerca sono impegnati da anni, con risultati decisamente interessanti - continua l'esperto, socio della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia. L'approccio alla terapia parodontale implica considerazioni più ampie che devono tenere presente lo stato di salute generale del paziente". 
   

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