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Operati in utero gemellini con rara patologia, stanno bene

Intervento al Gemelli di Roma ad aprile scorso, nati il 6 luglio

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 23 SET - E' stato eseguito al Policlinico Gemelli di Roma un delicato intervento in utero a 26 settimane di vita fetale per una coppia di gemellini con una grave e rara patologia, la sindrome da trasfusione feto-fetale. L'intervento risale ad aprile scorso, sono nati con taglio cesareo a 35 settimane il 6 luglio; oggi hanno due mesi e mezzo di vita e godono di ottima salute. Era una gravidanza gemellare monocoriale (due gemelli con una sola placenta) e biamniotica (e due sacchi amniotici). .
    L'intervento è stato effettuato in occasione dell'apertura del primo centro di chirurgia fetale dell'ospedale da una équipe composta soprattutto di donne, tra cui Elisa Bevilacqua, tornata a Roma dopo 7 anni di esperienza a Bruxelles, dove ha lavorato sotto la guida del professor Jacques Jani, guru della chirurgia fetale, che ha partecipato all'intervento.
    Le gravidanze gemellari monocoriali comportano un rischio molto più elevato di mortalità e morbilità rispetto alle gravidanze gemellari dicoriali (due placente per i due gemelli).
    "E' dovuto - spiega Bevilacqua - alla presenza di comunicazioni tra le due circolazioni fetali, che avviene attraverso dei vasi speciali (anastomosi). Normalmente il sistema di scambio di sangue attraverso queste anastomosi è bilanciato, cioè avviene in modo 'equo' tra i due feti, ma ci sono casi in cui il sangue va in misura maggiore da un gemello verso l'altro, determinando uno sbilanciamento dal punto di vista emodinamico e l'insorgenza della cosiddetta sindrome da trasfusione feto-fetale". Il gemello detto "donatore" "si impoverisce di sangue (ipovolemico), con conseguente ridotta produzione di urina (oliguria) che porta ad una riduzione di liquido amniotico nel sacco nel quale è contenuto (oligoanidramnios)", spiega Belivacqua. Il gemello "ricevente" al contrario "si arricchisce troppo di sangue nella sua circolazione (ipervolemia), e facendo tanta pipì nel sacco amniotico sviluppa la complicanza detta polidramnios poliurico (il liquido amniotico nel suo sacco aumenta)". Se la sindrome da trasfusione feto-fetale non è trattata, il rischio di perdere entrambi i gemelli è del 95%.
    (ANSA).
   

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