(ANSA) - TARANTO, 19 SET - A promuovere l'azione inibitoria
collettiva contro l'ex Ilva, per la quale il Tribunale di Milano
ha deciso di sospendere il procedimento e di rimettere gli atti
alla Corte di Giustizia europea, sono stati 11 cittadini di
Taranto tra cui un bambino di 8 anni affetto da una malattia
rarissima, la mutazione del gene Sox4, uno dei soli otto casi al
mondo. L'azione legale era stata avviata dagli avvocati Maurizio
Rizzo Striano e Ascanio Amenduni per conto dell'associazione
Genitori Tarantini e degli undici ricorrenti. Gli altri
firmatari sono Cinzia Zaninelli, Massimo Castellana, Aurelio
Rebuzzi, Salvatore Magnotta, Emilia Albano, Giuseppe D'Aloia,
Antonella Coronese, Serena Battista, Giuseppe Roberto e Simona
Peluso, mamma di Andrea. "Il collegio giudicante - sottolinea
l'associazione Genitori Tarantini - ha rigettato tutte le
avverse eccezioni preliminari presentate dagli avvocati di
Acciaierie d'Italia e Ilva in as, ha inoltrato alla Corte di
Giustizia della Unione Europea tre quesiti riguardanti leggi
europee sulle emissioni inquinanti e, in attesa delle risposte,
ha sospeso per il momento il procedimento. E' un grande momento,
per Taranto, per tutti i suoi cittadini e per la nostra
associazione che, con caparbietà, non ha mai mollato di un
millimetro, e mai lo farà, sulla questione ambientale".
Invece "di essere stroncato sul nascere - affermano gli
avvocati Amenduni e Maurizio Rizzo Striano - il volo della class
action inibitoria delle immissioni tossiche sulla città di
Taranto è stato mandato in orbita europea dal Collegio del
Tribunale di Milano sezione imprese, che ha rigettato tutte le
avverse eccezioni preliminari e ha inoltrato alla Corte di
Giustizia dell'Unione Europea tre formali quesiti pregiudiziali,
sospendendo nell'attesa il procedimento avviato nel luglio dello
scorso da dieci membri dell'Associazione Genitori tarantini e un
bambino. Il cielo è meno plumbeo sopra il destino ambientale di
Taranto". (ANSA).
