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Dormire bene allunga la vita, riduce il rischio di morte

Maxi studio su mezzo milioni persone monitorat eper 9 anni

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Dormire bene potrebbe allungare la vita, infatti al contrario la difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti e altri problemi legati al sonno sono stati associati a maggior rischio di morte, specie per i pazienti con diabete. Lo rivela un maxi studio che ha coinvolto mezzo milione di individui il cui stato di salute è stato monitorato per almeno 9 anni.
    Pubblicato sul Journal of Sleep Research, lo studio mette in relazione i disturbi del sonno durante la mezza età a un maggior rischio di morte per tutte le cause, specie tra i diabetici. E' stato condotto da Malcolm von Schantz, docente da cronobiologia presso la University of Surrey, che spiega: "Sebbene già sappiano esistere un legame tra scarsa qualità del sonno e cattiva salute, questo studio illustra il problema chiaramente".
    Nello studio gli esperti hanno fatto domande sulla qualità del sonno di ciascun partecipante e su eventuali problematiche, da insonnia ad apnea notturna etc. I partecipanti sono stati monitorati per parecchi anni. Indipendentemente dal disturbo del sonno, il rischio di morte per tutte le cause è maggiore per chi non dorme bene; il rischio è quasi doppio (+87%) se la persona con disturbi del sonno ha anche il diabete.
    Secondo gli esperti i medici dovrebbero prendere in seria considerazione i disturbi del sonno, al pari di altri fattori di rischio noti come sedentarietà e fumo e dovrebbero prendere in carico le persone con disturbi del sonno per mitigare il loro rischio complessivo di morte.
    "Il diabete da solo - spiega l'altro autore Kristen Knutson of Northwestern University - è stato associate a un rischio di morte del 67% maggiore. Tuttavia il rischio di morte dei pazienti diabetici che soffrono anche di frequenti problemi del sonno sale all'87%. È particolarmente importante che i medici che hanno in cura le persone con diabete li controllino anche per problemi del sonno proponendo loro delle terapie appropriate". (ANSA).
   

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