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Bimbi più protetti dal sole, -4,4% scottature in 15 anni

Intergruppo Melanoma, ma non abbassare la guardia in pandemia

Redazione ANSA ROMA

Grazie a un maggior uso di creme e magliette, i bambini di oggi sono più protetti dagli effetti dannosi dei raggi solari. In 15 anni infatti, si registra il -4,4% scottature, un calo utile a ridurre l'incidenza di tumori della pelle nelle nuove generazioni. A metterlo in luce è uno studio dell'Intergruppo Melanoma Italiano (Imi) diffuso in vista della Giornata Mondiale contro il Cancro, che si celebra il 4 febbraio.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Medicine, mette a confronto i dati della Campagna di sensibilizzazione "Il Sole per Amico" con quelli del Progetto "SoleSi-SoleNo", svolti rispettivamente nel 2015 e 2001 nelle scuole primarie con questionari rivolti a genitori e insegnati. Nonostante quasi un bambino su quattro (23,3%) subisca una esposizione intensa soprattutto al mare (87,7% del campione), la prevalenza delle scottature è calata del 4,4% negli ultimi 15 anni.

Contemporaneamente è aumentato del 14,7% l'uso di creme solari (dal 71,1% all'85,8%) e dell'11,1% (dal 19,7% al 28,8%) l'uso della maglietta ogni volta che si sta al sole. È proprio grazie a queste strategie che, dopo essere aumentati per molti anni, i tassi del melanoma in Italia si sono stabilizzati tra i nati dopo il 1975 e, per le ultimissime generazioni, hanno cominciato a diminuire.

"Le campagne di prevenzione ripetute funzionano. Non solo il sole è sempre più amico della pelle dei bambini italiani ma sta calando anche l'incidenza dei melanomi tra gli under quaranta.

Ma non abbassiamo la guardia con il Covid", spiega Ignazio Stanganelli, presidente Imi che mette però in guardia dall'abbassare la guardia durante la pandemia Covid. "Le mancate visite solo nel primo trimestre della pandemia - afferma - ci hanno fatto tornare ai numeri degli anni '80, quando la diagnosi precoce intercettava appena il 65% dei casi contro una media di quasi il 90% del periodo pre-Coronavirus". (ANSA).
   

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