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Esof: da Morganti e Cecotti appello per fondi a ricerca

Metà leader politici mondiali su posizioni antiscientifiche

Redazione ANSA TRIESTE

(di Alberto Rochira) (ANSA) - TRIESTE, 19 SET - La scienza è un gioco di squadra basato anche su tentativi ed errori, e bisogna sostenerla con finanziamenti adeguati, anche e soprattutto in termini di ricerca fondamentale, se si vuole perseguire l'obiettivo, sempre più impellente, della sostenibilità. E' la forte sollecitazione lanciata, all'indirizzo dei 'decisori' e della società tutta, dal confronto svoltosi al Teatro Nuovo di Udine, tra Michele Morgante, genetista dell'Università di Udine, e Sergio Cecotti, fisico teorico della Sissa di Trieste e già politico e amministratore locale, intervistati dalla giornalista Simona Regina.
    'Il ruolo della scienza per costruire un futuro sostenibile' è stato il tema dell'incontro, inserito nell'ambito di Science in the city Festival dell' EuroScience Open Forum (ESOF) 2020, che ha fatto tappa a Udine.
    A introdurre la discussione aperta al pubblico sono stati il rettore dell' Ateneo friulano, Roberto Pinton, e il champion di ESOF 2020, Stefano Fantoni, che ha ricordato come dal Science Forum di Trieste sia nata l'idea di costituire in Fvg un "Summer Institute", "nuovo ente scientifico capace di attrarre gli ingegni e le personalità per fare scuola da tutto il mondo".
    Partendo dalla crisi sanitaria, che ha riportato alla ribalta, tra luci e ombre, anche la comunità scientifica, i relatori hanno sviluppato alcune riflessioni sul tema del rapporto scienza-sostenibilità.
    "In altri Paesi sul Covid sono pochi i soggetti accreditati a parlare - ha esordito Morgante - non come in Italia, dove abbiamo assistito a un concerto polifonico di virologi ed epidemiologi, con parecchie stonature". Cecotti ha rincarato la dose dicendo che "con gli esperti che sostenevano teorie diametralmente opposte, alla società è arrivato il messaggio che non esiste alcuna certezza scientifica, alimentando così una posizione antiscientifica che può fare da freno anche all'introduzione di innovazioni tecnologiche". Una nota dolente, per entrambi i relatori, è la carenza endemica di finanziamenti alla ricerca fondamentale. "Speriamo che si riesca a destinare almeno una parte significativa dei fondi del Recovery Fund - ha detto Morgante - per meglio finanziare la ricerca 'curiosity driven', quella da cui poi nascono le grandi scoperte e dunque nuove metodiche sia per produrre in modo sostenibile energia o alimenti".
    Cecotti ha puntato il dito sulla politica. "Più della metà dei leader politici almeno dei Paesi più importanti a livello mondiale - ha detto - sono su una posizione antiscientifica".
    Poi ha parlato di responsabilità della scienza stessa, "che anche in Italia deve farsi un esame di coscienza, recuperare il forte ritardo tecnologico, condividere i risultati della ricerca com'è nello stile europeo inaugurato dal Cern negli anni Cinquanta". Soffermandosi sul tema dell'agroalimentare, il genetista Morgante ha messo in guardia da "nostalgie del passato e illusioni di fuga all'indietro", evidenziando che "il vero futuro sostenibile per l'agricoltura e la produzione di cibo per gli 8 miliardi di abitanti del pianeta verrebbe dall'intensificazione della produzione per unità di superficie".
    In questa direzione, un ruolo molto significativo, ha concluso Morgante, "potrà averlo lo sviluppo di una potente tecnologia utilizzata anche nel settore biomedico, CRISPR/Cas, che permette di intervenire con precisione sulle singole basi del genoma delle piante, per renderle con costi ragionevoli e tempi rapidi più capaci di difendersi e di sfruttare i nutrienti nel suolo".
    (ANSA).
   

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