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Casi bronchiolite raddoppiati tra bebè,anche colpa influenza

Conseguenze da non sottovalutare, pianificare sin da ora vacanze

Redazione ANSA ROMA

 "Da nord a sud Italia, quest'anno abbiamo avuto una sorta di 'epidemia' di bronchiolite tra i neonati. I dati sono in elaborazione, ma i casi sono probabilmente il doppio di quelli dello scorso anno e alcuni anche molto gravi. Colpa anche dell'influenza, quest'anno particolarmente diffusa, che spiana la strada ad altre infezioni". A fare il quadro è Marzia Duse, presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip) e primario UO di Pediatria dell'Umberto Primo di Roma.
    Il 'colpevole' numero uno della bronchiolite è il virus sinciziale, che nei neonati provoca una infiammazione dei bronchioli, le parti terminali dei bronchi. Contro questo virus, spiega l'esperta, "nei prossimi anni arriverà un vaccino, ora in fase avanzata di sperimentazione. Ma ad oggi una possibilità di prevenzione è la vaccinazione antifluenzale in gravidanza, perché così facendo le mamme trasmettono l'immunità al bebè proteggendolo nei primi mesi di vita, quelli più delicati.


    L'influenza, infatti, indebolisce l'organismo e ne favorisce l'attacco da parte di altri batteri e virus, tra cui quello sinciziale". Ipotesi da considerare anche perché le conseguenze della bronchiolite non vanno sottovalutate. "Provoca - precisa Duse - iperattività bronchiale, e i bimbi che la contraggono sono molto più sensibili a infiammazioni delle alte vie aeree anche fino a tre anni dopo l'episodio. Inoltre è un grosso fattore di rischio per l'asma, soprattutto se arriva nei primi mesi di vita e se uno dei genitori è allergico". Quali consigli quindi? "Per prevenirla, vaccinare le mamme contro l'influenza.
    Una volta avuta, tenere i bimbi lontani dal nido, perché sono predisposti a ricadute". Ma è utile anche pianificare bene le vacanze. La malattia, infatti, colpisce in inverno ma si può 'curare' in estate. "E' bene portare quanto più possibile i bimbi lontano dalle città, perché l'inquinamento mantiene l'infiammazione, favorendo il ripetersi di infezioni; nell'aria pulita invece il bronco recupera. Via libera quindi a spiagge e scogli nelle mezze stagioni, quelle meno affollate e inquinate, e alla montagna nei mesi più caldi, dove c'è aria ricca di ossigeno". Dentro casa, infine, "sì ad ambienti puliti ma non asettici. Massima attenzione però alla camera da letto, che deve essere priva di tutto ciò che raccoglie polvere". 

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