Oltre il 40% delle famiglie ritiene
cruciale il valore educativo della scuola dal punto di vista
alimentare. E' quanto emerge con la ricerca "La qualità del
servizio di ristorazione scolastica nella percezione dei
genitori" condotta da Elior, realtà operante in Italia nella
Ristorazione Collettiva, in collaborazione con Swg. Lo studio è
stato illustrato in occasione della presentazione del paper "Il
contributo della ristorazione collettiva al benessere e alla
sostenibilità delle generazioni future" realizzato da The
European House - Ambrosetti che evidenzia 8 policy proposal
finalizzate al miglioramento del servizio, in un'ottica di
maggiore qualità e contributo alla diffusione di corrette
abitudini alimentari. Dallo studio Swg emerge che oltre il 70%
degli intervistati mostra particolare attenzione alla qualità
del cibo consumato, quasi uno su cinque ammette di non riuscire
a gestire correttamente l'alimentazione dei figli a casa e quasi
il 25% evidenzia abitudini scorrette. La maggioranza delle
famiglie si ritiene soddisfatta del servizio mensa e la
totalità del campione ritiene che, a fronte di quanto erogato,
il pasto dovrebbe avere un costo di almeno un terzo in più
rispetto ai valori attuali. A conferma della centralità della
refezione scolastica, due famiglie su tre indicano come la
qualità di questo servizio sia stato un fattore determinante
nella scelta della scuola da far frequentare ai figli. "In
Italia- commenta Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo di The
European House - Ambrosetti- 1 bambino su 2 non ha accesso al
servizio di mensa scolastica. Investire nella ristorazione
collettiva scolastica potrebbe produrre nel lungo termine
impatti rilevanti per il sistema-Paese, stimiamo che dare un
pasto giornaliero a scuola, basato su una dieta equilibrata,
potrebbe generare un risparmio di 8,9 miliardi di euro per il
Sevizio Sanitario Nazionale considerando i soli bambini obesi
che ad oggi non accedono al servizio"
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