(ANSA) - NUORO, 22 SET - Tredicimila campioni di Dna di
ogliastrini saranno sequenziati per valutare le alterazioni
molecolari in malattie complesse e le loro implicazioni
patologiche e genetiche, con lo scopo di creare una biobanca
studiando nel contempo la longevità dei sardi. E' l'obiettivo
del progetto della Fondazione per la tutela dell'identità
ogliastrina e della Barbagia di Seulo, presieduta da Flavio
Cabitza, in collaborazione con l'Università di Sassari e
presentato a Perdasdefogu da Giuseppe Palmieri direttore
dell'Istituto tumori di Sassari e da Antonio Cossu e Grazia Fenu
Pintori dell'Istituto di Anatomia Patologia dell'Ateneo
sassarese alla presenza del rettore Gavino Mariotti. Sarà
proprio l'ateneo turritano a custodire i campioni genetici non
appena il Tribunale di Lanusei toglierà i sigilli posti
nell'ambito di un'inchiesta che si è conclusa senza condanne.
"Stiamo portando avanti un progetto storico perché nel mondo la
ricerca è di norma in mano a multinazionali - ha detto all'ANSA
Cabitza - Qui sono i donatori che la promuovono e decidono chi
la deve fare senza aver la finalità di alcun brevetto ma
mettendola a disposizione di tutti". Il progetto è nato 20 anni
fa per studiare la longevità dei sardi in particolare in
Ogliastra e in Barbagia, ma la società SharDna che si occupava
di sequenziare il sangue dei 13mila donatori, è fallita ed era
stata acquistata all'asta dalla compagnia inglese Tiziana Life.
Il garante della Privacy aveva però bloccato tutto sancendo che
la che la proprietà è degli stessi donatori del Dna. "Ritorniamo
padroni del nostro Dna e lo usiamo per la ricerca e per un
ritorno sia in termini di salute che per la nostra economia" ha
concluso Cabitza.
Soddisfatto anche Mariotti. "L'Università supporterà questa
importante ricerca anche con il coinvolgimento, ove
necessario, di atenei internazionali che potranno dare un
apporto fondamentale. Il nostro scopo è quello di dimostrare
quali sono gli elementi che portano alla longevità dei sardi e
dunque studiare gli aspetti genetici, l'ambiente,
l'alimentazione. Auspichiamo di poter dimostrare che in Sardegna
si vive bene anche come fattore promozionale della nostra
terra". (ANSA).