PERUGIA - Una serie di lavori per rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei ammessi al finanziamento previsto dal Pnrr è stata portata a termine in questi giorni a palazzo Albizzini, storica sede della collezione Burri a Città di Castello. L'operazione di riqualificazione della Fondazione è rivolta all'inclusione più ampia possibile di visitatori, in particolare di persone con disabilità fisica, psico-fisica e cognitiva in visita al palazzo Albizzini.
Dopo l'esperienza compiuta con la mostra La luce del Nero, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ha approfondito lo studio e le attività dedite alla più ampia inclusività di soggetti recanti handicap o altri disagi di tipo cognitivo. Una nuova audioguida, infatti, accessibile per non vedenti, disabili cognitivi e in Lis, oltre a contenuti in easy to read e a una guida stampata in Comunicazione aumentativa alternativa, modelli tiflodidattici per il pubblico non vedente e un nuovo sito istituzionale con certificazione W3c sono i lavori che hanno caratterizzato l'investimento del museo tifernate.
La Fondazione, che si è classificata quarta su scala nazionale per la qualità del progetto proposto, ha puntato su un piano di inclusione fondato su esperienze già consolidate e supportate da un partenariato ormai stabile formato da Fondazione Burri e Atlante Servizi culturali insieme alla copperativa La Rondine, Fondazione istituto dei ciechi di Milano, Museo tattile statale Omero, Federazione disability management, e tanti professionisti e istituzioni che operano nel campo del sociale o dei musei. Nello specifico il progetto interviene attraverso la realizzazione di un percorso dove il disabile non sia solamente considerato fruitore delle attività proposte, ma diventi parte attiva nello sviluppo e nella realizzazione delle attività stesse.
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