(di Giacomo Rizzo)
TARANTO - "Ogni barriera che si abbatte è un successo per tutta la società e in questi anni il movimento paralimpico è riuscito a far abbattere molte barriere". E' il messaggio che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto rivolgere alle atlete e agli atleti protagonisti, con le loro storie di riscatto, della quarta edizione del Festival della Cultura Paralimpica, al via da oggi e fino a venerdì a Taranto, tra l'Arsenale militare marittimo e piazza della Vittoria. Un evento nel segno dello sport, inteso come linguaggio universale capace di superare limiti, confini e barriere. Ad accogliere il presidente della Repubblica sono stati il il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, il ministro per lo Sport e i giovani Andrea Abodi, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, il presidente della Regione Puglia.
La nuova edizione del Festival rappresenta, ha spiegato Mattarella, "un'altra tappa di questo percorso di civiltà che il movimento paralimpico sta svolgendo. I successi ottenuti dai vari atleti sono soprattutto una sollecitazione a tanti altri giovani ad impegnarsi nello sport paralimpico, a fare vedere a tutti, a loro e ai loro familiari, che ci si può realizzare, esprimere, manifestare talenti che vi sono e di cui il Paese ha bisogno ed emergendo nello sport il Paese capisce che li deve far emergere anche negli altri settori della vita sociale, a partire del lavoro. Per questo è importante quello che fate, è a beneficio dell'Italia, andate avanti".
Il presidente del Cip Pancalli ha ringraziato Mattarella per la sua "presenza che nobilita ancora una volta un festival della cultura paralimpica. La vediamo molto impegnato nelle performance di atletica presidenziale. Anche lei è un uomo di sport a tutti i livelli.
Una delle mission del mondo paralimpico - ha precisato - è quella esattamente di contaminare, contagiare virtuosamente la società civile, fornendo una immagine della disabilità diversa, declinata in positivo". Pancalli ha poi parlato della necessità "che il mondo paralimpico debba essere sempre più l'esempio di come in un'unica grande famiglia si riesca a coniugare senza contrapposizioni, lo sport di alto livello e la consapevolezza che stiamo maneggiando un pezzo di politiche pubbliche del nostro Paese. Stiamo andando in una direzione che io auspico, quella che un giorno questo Paese possa conoscere, il primo nel mondo per legge e non per annessione, il comitato olimpico-paralimpico nazionale italiano".
La cerimonia di inaugurazione è stata condotta dal direttore di Rai Sport Iacopo Volpi. La prima a salire sul palco per raccontare la sua esperienza è stata Alessandra Campedelli, che ha allenato la nazionale di volley di ragazze sorde e poi la nazionale iraniana. Poi le atlete afgane di taekwondo Zakia Khudadadi e Mahdia Sharifi, il cestista Joseph Joel Boganelli e il judoka Dong Dong Camanni. Il ministro dello Sport Andrea Abodi ha sottolineato che "lo sport inteso come linguaggio universale incarna lo spirito di questo appuntamento. Una ricerca molto interessante che è stata fatta ci fa sapere che il 75% delle persone con disabilità, quindi degli atleti paralimpici che intraprendono questo percorso, sono felici".
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