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Emicrania, in arrivo nuovi farmaci efficaci per prevenirla

Per forme croniche e episodiche ma non adatti a tutti i pazienti

Milano ANSAcom

Facili da usare, funzionano già nella prima settimana di somministrazione, si possono prendere mensilmente o trimestralmente e non hanno gravi effetti collaterali: sono i nuovi farmaci in arrivo per l'emicrania. Si tratta di tre nuovi anticorpi monoclonali per prevenire l'emicrania, come hanno spiegato gli esperti riuniti oggi all'incontro sull'emicrania organizzato a Milano da Teva.
Si tratta del fremanezumab, approvato in primavera dall'Agenzia europea dei farmaci, che si può assumere con un'iniezione mensile o tre fiale ogni tre mesi, l'erenumab e il galcarezumab, che si prendono mensilmente. "Sono dotati di autoiniettore - precisa Piero Barbanti, direttore dell'unità di cura e ricerca delle cefalee del San Raffaele Pisana di Roma - quindi il paziente stesso può somministrarseli da solo, con un'iniezione sottocutanea, e senza aghi. L'unico effetto collaterale raro, lamentato finora, è la stipsi". I dati di efficacia sono promettenti. Lo studio fatto su 800 pazienti con emicrania cronica (più di 15 giorni al mese) ed episodica (meno di 15 giorni) sul fremanezumab, ha mostrato una riduzione significativa dei giorni di emicrania al mese, con un calo medio di oltre 6 giorni al mese. "Sono farmaci - continua Barbanti - non indicati per tutti i pazienti, ma approvati per la cura preventiva dell'emicrania". Si daranno quindi a chi soffre di emicrania, in forma cronica ed episodica, ma non ha risposto a tre trattamenti precedenti. "Di solito - aggiunge Antonio Russo, responsabile del Centro Cefalee dell'università della Campania - si raccomanda la terapia preventiva a chi ha l'emicrania almeno dai 5 giorni in su al mese, con attacchi debilitanti su cui non funzionano gli altri farmaci. Speriamo di poterli avere a disposizione nella primavera del prossimo anno". A individuare i pazienti adatti saranno le 148 strutture, tra centri cefalee e ambulatori accreditati, presenti in tutta Italia. E' fondamentale rivolgersi nei centri specializzati, o in prima battuta al medico di base, che poi invierà ai centri cefalee.

In collaborazione con:
TEVA

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