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Leucemia mieloide cronica, in Italia 500 nuovi casi l'anno

Sempre più pazienti possono però sospendere la terapia

MILANO ANSAcom

La leucemia mieloide cronica (Lmc) è una malattia piuttosto rara, che colpisce circa 2-3 persone ogni 100.000 abitanti. In Italia si registrano circa 400-500 nuovi casi l'anno, e negli ultimi 15 anni la sopravvivenza è migliorata, permettendo di aumentare il numero di malati in vita. A fare il punto è Fausto Castagnetti, ematologo dell'ospedale Sant'Orsola Malpighi di Bologna, all'evento Ecm "Gestione multidisciplinare e coalizione terapeutica nella Lmc" oggi a Milano, in collaborazione con Incyte.

Circa la metà dei malati è over60 e molti ha più di 85 anni. "La maggior parte delle diagnosi avviene in maniera occasionale - precisa - Poichè molti pazienti sono anziani, fanno molto controlli e dagli esami di laboratorio possono emergere delle anomalie per cui poi chiedono un consulto all'ematologo". Raramente ci si accorge della malattia per la comparsa di disturbi, che però sono molto generici. "Vanno dalla sudorazione alla perdita di peso e malessere, e sono spesso associati alle forme più aggressive malattia. Questi pazienti vanno dunque gestiti con più attenzione".

Di solito il malato affronta la terapia per almeno 3-5 anni, e poi, una volta raggiunta una risposta di buona qualità, "che vuol dire far scendere la quota di malattia residua sotto una certa soglia - continua Castagnetti - si prova a sospendere la terapia, e si valuta la stabilità di questo residuo in assenza trattamento". Soltanto la metà delle persone che può sospendere trattamento riesce però a rimanere senza farmaci, mentre l'altra metà avrà una ricomparsa della malattia, che risponderà bene alla terapia precedente. "Attualmente quindi maggior parte dei pazienti deve seguire una terapia cronica - conclude - ma il nostro obiettivo è aumentare la proporzione dei malati che potrà rimanere senza trattamento".

In collaborazione con:
INCYTE BIOSCIENCES ITALY

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