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Hiv: Cernuschi, disastro fino al 1996, ora abbattere stigma

L’infettivologo: Ancora oggi i pazienti considerati contagiosi

Roma ANSAcom

“Fino al 1996 c’è stato il disastro, con la grave discriminazione che subivano le persone con Hiv e con i problemi di salute che avevano. Dal 1996 in poi abbiamo avuto farmaci ben tollerati ed efficaci che hanno portato alla possibilità, per le persone con Hiv, di vivere una vita come tutti gli altri”. A dirlo è Massimo Cernuschi, infettivologo dell'ospedale San Raffaele di Milano, durante la presentazione del progetto “Together we can stop the virus” promosso dall’azienda farmaceutica Gilead.
"Ciò che manca oggi è l’abbattimento dello stigma – aggiunge - Ancora oggi le persone con Hiv sono considerate diverse, contagiose, pericolose per gli altri. L’ultima scoperta è stata che le persone in terapia, che la assumono correttamente e non hanno il virus del sangue, non sono contagiose, neanche per rapporto sessuale non protetto o per punture accidentali".
"Le persone con Hiv non sono diverse dalle altre, sono come gli altri e non sono una minaccia per nessuno", conclude Cernuschi.

In collaborazione con:
GILEAD / OMNICOM

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