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Andreoni(Simit), migliorare l'assistenza grazie a digitale

Servono nuovi modelli che resistano alle emergenze

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La pandemia in corso ha fatto emergere l'esigenza di nuovi modelli di assistenza in grado di resistere alle emergenze, e l'uso delle tecnologie digitali può essere di grande aiuto in patologie come l'Hiv. E' il commento di Massimo Andreoni, Direttore Scientifico della Simit (Società Italiana di Malattie Infettive), all'hackaton DEVS for HEALTH, il primo progetto italiano di Open Innovation in HIV.
"La pandemia ha fatto emergere la necessità di prospettive e modelli nuovi di assistenza, ad esempio sul territorio, che non entrino in crisi nell'emergenza, come è successo con molte patologie croniche - sottolinea Andreoni - e in questo le tecnologie digitali possono essere di grande aiuto". I due temi su cui gli sviluppatori dovranno cimentarsi sono la diagnosi precoce e la qualità della vita dei pazienti. "Ci sono tutti i presupposti per far emergere la quota di 'sommerso' nelle diagnosi - spiega l'esperto -, a partire dalla gratuità e la riservatezza dei test, e anche l'accesso alle terapie è garantito, ma la realtà è che in questo momento si è persa l'abitudine a parlare di Hiv e Aids, molti pensano di non essere a rischio, i giovani addirittura ignorano la malattia e non sanno come si contrae. Quello che possiamo dire è che è una malattia a stragrande prevalenza di trasmissione sessuale, quindi ad essere a rischio sono soprattutto i maschi che hanno rapporti sessuali con maschi, soprattutto giovani, ma anche gli eterosessuali più anziani. Sono persone che non percepiscono il rischio, e quindi i loro comportamenti li espongono all'infezione".
Anche dal punto di vista della qualità della vita dei pazienti, sottolinea Andreoni, c'è ancora molto da fare."Sicuramente la qualità della vita è migliorata tantissimo,ma rimane non ottimale, per molti elementi. La terapia è ben tollerata, ma deve essere presa per tutta la vita, i pazienti inoltre hanno ancora un certo grado di stigma, anche se sappiamo che se si segue la terapia non c'è trasmissione- Anche l'impegno periodico di andare in ospedale per i farmaci è un aspetto che può creare difficoltà".

In collaborazione con:
Gilead

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