Dai suggerimenti durante la prova a domande poco comprensibili: ogni anno, il test per l'accesso alla Facoltà di medicina viene accompagnato da una pioggia di segnalazioni di irregolarità. Il risultato sono altrettanti ricorsi, che in 8 casi su 10 arrivano dal Centro-Sud. A fare la mappa delle irregolarità, sulla base delle segnalazioni arrivate in occasione dei test dello scorso anno, è Consulcesi, network di riferimento per la tutela legale e la formazione continua destinata ai camici bianchi.
Nel 2019, per esempio, gli atenei interessati dai ricorsi sono stati 27 su un totale di 41, distribuiti in 21 città. Il 21% delle segnalazioni veniva dalle città del Nord, il 36% da quelle del Sud e il 43% da studenti che hanno svolto il test nel Centro Italia. Le città in cui si sono registrate più irregolarità sono Roma (18% del totale), Napoli (10%) e Milano (7%). Le segnalazioni principali sono, spiega il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella, sono "l'utilizzo di cellulari in aula (20%), quesiti ambigui (16%), ma oltre il 43% delle segnalazioni riguarda suggerimenti e movimenti sospetti durante la prova, persone che potevano uscire liberamente, membri della commissione che parlavano con i candidati". E, ancora, plichi manomessi, favoritismi, identificazione effettuata in modo non aderente alla procedura.
Per raccogliere testimonianze e fornire informazioni su come tutelarsi in caso di scorrettezze durante la prova, Consulcesi mette a disposizione dei candidati il portale web www.numerochiuso.info e i propri social, oltre al numero verde 800189091. "Lo scorso anno abbiamo portato avanti 5.000 ricorsi, in passato siamo arrivati ad avere anche 10.000 e oltre. Grazie al nostro supporto - conclude Tortorella - migliaia di studenti si sono potuti immatricolare ed hanno potuto coronare il sogno di indossare il camice bianco".
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CONSULCESI