"Prima della malattia che ha colpito,
papà, come quasi tutti, non era consapevole di quanto l'amianto
sia ancora diffuso nel nostro Paese e quante vite quindi mette
in pericolo oggi, ma anche domani visto il lungo periodo di
incubazione. La battaglia dell'Osservatorio Nazionale Amianto
(Ona) è dunque una battaglia di civiltà e di giustizia contro
una vera e propria emergenza che papà ha scoperto troppo tardi e
a cui sappiamo, io e la moglie Giulia, che non voleva far
mancare il suo sostegno attivo, e questo anche se il tema non lo
avesse purtroppo riguardato personalmente". Lo ha detto una
commossa Stella Di Mare, figlia di Franco, alla consegna di una
targa dell'Osservatorio Nazionale Amianto in memoria del suo
papà. Il riconoscimento è stato consegnato in occasione
dell'incontro: "Amianto e uranio impoverito, in guerra e in
pace: il ruolo dell'Europa e le funzioni dell'Avvocatura"
promosso dall'Ona e che si è tenuto oggi nella Sala Laudato Sì
del Campidoglio.
"L'Osservatorio Nazionale Amianto ha registrato una più
elevata incidenza epidemiologica per malattie asbesto correlate
e tumorali tra i nostri uomini in divisa: personale civile e
militare delle Forze Armate, piuttosto che del comparto
sicurezza che richiede un approccio in chiave preventiva - ha
spiegato il Presidente Ona, Ezio Bonanni, - Il caso di Franco Di
Mare è esemplificativo del rischio esponenziale che ha
determinato, e determina tutt'oggi, un numero di casi
inaccettabile, anche tra coloro, come i giornalisti e la
popolazione civile, che non avrebbero dovuto correre alcun
rischio". Il dato sull'impatto dell'uso dell'amianto nel settore
difesa è di 982 casi di mesotelioma, ai quali si aggiungono
tutte le altre patologie, arrivando a sfiorare i 5 mila decessi.
Ecco perché dall'incontro in Campidoglio arriva la richiesta "di
una tregua olimpica, per fermare la contaminazione di aria,
acqua e suolo che, non a caso, si imponeva fin dall'antichità, e
a maggior ragione in questo contesto a partire dal 26 luglio".
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