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La pelle d'estate, una guida per proteggerla

La pelle d'estate, una guida per proteggerla

Dalle creme solari ai controlli, i consigli della direttrice di Dermatologia dell'Idi Irccs

ROMA, 20 giugno 2024, 17:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Applicare le creme solari su tutto il corpo in modo omogeneo e non frettoloso, applicarle prima di uscire di casa e poi ogni due o tre ore ed esporsi al sole durante le prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio.
    Questi alcuni dei consigli che la dottoressa Anna Rita Giampetruzzi, direttrice del UOC Dermatologia dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata Irccs, su come e quando usare le creme solari.
    Come fa notare la dottoressa Giampetruzzi, "rispetto alla produzione di melanina che costituisce una difesa naturale della pelle, gli indumenti e l'applicazione di creme solari garantiscono una protezione aggiuntiva soprattutto quando l'esposizione diviene protratta o quando in alcune ore della giornata durante l'estate le radiazioni raggiungono una particolare intensità". Riguardo il tipo di crema da usare, i fattori di protezione (Sun protector factor) sono definiti come protezione molto alta (Spf 50+), alta (Spf 30-50), media (10-20-25), bassa (6-10). Se la protezione molto alta è ben indicata per coloro che sono estremamente chiari di carnagione, si arrossano facilmente e che non si abbronzano, la protezione medio-alta invece è adatta per coloro che non si scottano facilmente e tendono ad abbronzarsi.
    "L'esposizione solare se avviene in maniera eccessiva per quantità complessiva di ore o se avviene nelle ore centrali della giornata può comportare degli effetti a breve termine, cioè immediatamente riscontrabili, come le scottature solari, ma può sortire degli effetti a lungo termine per cui si possono maturare dei fattori di rischio per l'insorgenza di tumori cutanei come gli epiteliomi", fa notare Giampetruzzi.
    Molto importanti per una corretta esposizione sono anche alcuni comportamenti a cominciare dall'alimentazione. E' indicato "assumere alimenti ricchi di antiossidanti, ricchi di vitamina A come il melone, le carote, i pomodori, di vitamina C come gli agrumi, i kiwi, i peperoni e vitamina E come l'olio d'oliva e i cavoli".
    Per una corretta protezione è consigliato anche "favorire l'applicazione di creme dopo-sole che garantiscano idratazione, azione lenitiva e restitutiva".
    QUESTA LA GUIDA

1.  Perché è importante proteggere la pelle dai raggi solari durante i mesi estivi?  La nostra pelle è in grado di difendersi dalle radiazioni solari in modo naturale grazie alla produzione di una proteina, la melanina, sintetizzata da cellule specializzate presenti alla base dell'epidermide, i melanociti. Gli indumenti e l'applicazione di creme solari garantiscono una protezione aggiuntiva soprattutto quando l'esposizione diviene protratta o quando in alcune ore della giornata durante l'estate le radiazioni raggiungono una particolare intensità con il progressivo ridursi dell'inclinazione e il raggiungimento della maggiore altezza del sole. Comportamenti corretti, impiego di indumenti, applicazione di creme solari rappresentano quindi un'arma importante per consentire un'adeguata prevenzione solare nel corso degli anni sin dalla più tenera età.
    L'esposizione solare se avviene in maniera eccessiva per quantità complessiva di ore o se avviene nelle ore centrali della giornata può comportare degli effetti a breve termine, cioè immediatamente riscontrabili, come le scottature solari, ma può sortire degli effetti a lungo termine per cui si possono maturare dei fattori di rischio per l'insorgenza di tumori cutanei come gli epiteliomi: i carcinomi basocellulari (basaliomi) determinati da esposizioni molto intense e concentrate temporalmente, i carcinomi squamosi (spinaliomi) caratterizzati da esposizione solare per periodi estremamente protratti nel tempo. Tra i tumori cutanei il melanoma spesso è conseguenza di scottature solari riportate soprattutto durante l'infanzia o in età giovanile.
    2.Quali caratteristiche dovrebbero avere i prodotti di protezione solare efficaci? Le creme con proprietà di protezione solare o SPF (Sun Protector Factor) devono essere protettive nei confronti delle radiazioni solari ma essere anche sicure per la salute dell'organismo, in altri termini condizione fondamentale è che tali creme riescano a ad assorbire le radiazioni solari (filtri chimici) o rifletterle (schermi fisici), inoltre i prodotti di protezione solare non devono contenere sostanze o composti di dimensioni molto piccole tali da passare in circolo e risultare dannosi per la salute.
    I fattori di protezione sono definiti come protezione molto alta (SPF 50+), alta (SPF 30-50), media (10-20-25), bassa (6-10), naturalmente la protezione molto alta è ben indicata per coloro che presentano un fototipo I-II cioè soggetti estremamente chiari di carnagione, che si arrossano facilmente e che non si abbronzano, la protezione medi0-alta invece per coloro che non si scottano facilmente e tendono ad abbronzarsi. Per contenere i rischi di insorgenza di tumori della pelle si raccomanda vivamente di evitare di impiegare protezioni solari inferiori a SPF 30.
    3. Ogni quanto tempo è necessario riapplicare la protezione solare durante l'esposizione? E' consigliabile applicare le creme solari in modo accurato e non frettoloso per garantire l'omogeneità di applicazione su tutte le parti del corpo con particolare riguardo per il viso, il naso, le orecchie, la parte posteriore del collo e delle braccia, il cuoio capelluto per i soggetti calvi senza tralasciare inoltre la zona anteriore delle ascelle soprattutto nei bambini, la superficie dorsale dei piedi soprattutto nei soggetti molto chiari di carnagione.
    Usualmente la corretta applicazione della protezione solare prevede che le creme vengano applicate prima di uscire di casa e successivamente almeno ogni 2-3 ore per fare in modo che il fattore di protezione possa esser garantito in quanto può essere alterato dalla sudorazione o dall'acqua dei bagni.
    4. Quali sono gli orari più sicuri per esporsi al sole durante l'estate? o Quali abitudini e comportamenti possono aiutare a ridurre i rischi dell'esposizione solare? E' buona abitudine favorire l'esposizione al sole durante le prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio, evitando cioè le ore centrali della giornata che sono caratterizzate dalla maggiore esposizione ai raggi ultravioletti UVB (con lunghezza d'onda di 280-315 nanometri, cioè raggi corti ad elevata potenza che sono responsabili delle scottature solari e che agiscono a livello delle parti superficiali della cute). Gli UVA (lunghezza d'onda 315-400 nm) sono presenti invece nell'arco di tutta la giornata, sono radiazioni lunghe che raggiungono le parti più profonde della cute per cui bisogna ridurre la quantità complessiva di esposizione al sole per limitare anche i danni derivanti dagli UVA coinvolti nel processo di foto-invecchiamento e del rischio di insorgenza di epiteliomi.
    Buoni comportamenti per la salute della pelle dipendono dunque da orari e modalità di esposizione solare.
    5. Screening dermatologici post-estate o Perché è importante sottoporsi a screening dermatologici dopo l'estate?  Prepararsi bene all'estate significa godersi il meglio del sole evitando gli effetti negativi, ma bisogna pensare anche al dopo rispetto alla bella stagione per evitare cioè l'insorgenza delle cosiddette macchie solari che possono comparire sul viso o sul dorso delle mani o macchie che possono, soprattutto nelle donne, evidenziarsi sulla fronte o sul labbro superiore, il cosiddetto melasma o cloasma.
    Esposizioni eccessive possono accelerare il processo di invecchiamento cutaneo, infatti l'invecchiamento non è soltanto funzione del tempo che passa (crono-invecchiamento), ma è anche condizionato dall'eccessiva o non corretta esposizione al sole (foto-invecchiamento). Prepararsi bene all'estate e sottoporsi a visite di screening dermatologici post-estate serve a fare il punto sullo stato di salute della pelle per macchie, invecchiamento e non solo ma anche e soprattutto per valutare l'insorgenza di nuovi nei o modificazioni di essi in forma, colore, dimensioni oppure insorgenza di macchie rosse con superficie ruvida al tatto insorte su viso, cuoio capelluto o décolleté come le cheratosi attiniche o per valutare l'insorgenza di eventuali basaliomi, i tumori più comuni della pelle. Visite dermatologiche cliniche con possibili approfondimenti di esami specifici non invasivi e non dolorosi come l'epiluminescenza digitale o come la microscopia confocale in casi particolari possono essere in tal senso di grande aiuto.
    6. L'importanza della vitamina D per la salute? La vitamina D è di vitale importanza a tal punto da sembrare molto più che una vitamina, infatti governa il controllo del metabolismo del calcio e del fosforo garantendo il buono stato di salute delle ossa, ha un'azione anti-infiammatoria, consente il buon funzionamento del sistema immunitario (immunità innata e adattiva), regola la pressione arteriosa, ha un effetto positivo su alcune malattie cardiovascolari, endocrine e autoimmuni.
    La vitamina D deriva in maggiore quantità dall'esposizione al sole, in questo modo avviene la trasformazione della vitamina D nella cute, da dove passa poi nel sangue giungendo ai reni ove si trasforma nella sua forma attiva. Le radiazioni solari che consentono tutto questo sono i raggi ultravioletti di tipo B, proprio quelli che bisogna tuttavia contenere in quanto sono responsabili delle scottature solari che rappresentano fattori di rischio per l'insorgenza del melanoma. È ben chiaro pertanto che per contemperare apporto di vitamina D e sicurezza nell'esposizione solare è sufficiente un'esposizione contenuta - è sufficiente esporsi solo per circa 15-20 minuti circa 2 volte a settimana - da iniziare non dalle primissime esposizioni.
    È fondamentale ricordare che per coloro che presentano un rischio medio-elevato di esposizione alle radiazioni UVB si opterà allora piuttosto per un'adeguata alimentazione ricca di uova, salmone, yogurt ma soprattutto per una supplementazione con integratori a base di vitamina D.
    7. Quali sono i comportamenti sani da adottare durante l'estate per proteggere la pelle? o Ci sono alimenti o integratori che possono aiutare a proteggere la pelle dai danni del sole? Buona norma è favorire un'esposizione al sole con gradualità in quanto alle prime esposizioni c'è una pigmentazione apparente solo iniziale (IPD o Immediate Pigment Darkening) legata ad una ridistribuzione dei granuli di pigmento di melanina ma soltanto dopo alcuni giorni inizia una vera propria nuova produzione di pigmento che dà luogo ad una pigmentazione persistente (PPD o Persistent Pigment Darkening). Gradualità e tempi di esposizione sono dunque importanti intesi come comportamenti sani durante l'estate riducendo la quantità di ore complessive di esposizione al sole, privilegiando le ore mattutine e pomeridiane, indossare indumenti, usare cappelli, occhiali da sole, applicare creme solari con fattore di protezione non inferiore a 30, favorire le docce dopo i bagni per igiene e per rimozione delle creme applicate che devono assolvere alla funzione di protezione ma vanno rimosse per evitare che vengano assorbite; è indicato favorire l'applicazione di creme dopo-sole che garantiscano idratazione, azione lenitiva e restitutiva.
    È indicato assumere alimenti ricchi di antiossidanti, ricchi di vitamina A come melone, carote, pomodori, di vitamina C come agrumi, kiwi, peperoni e vitamina E come l'olio d'oliva, cavoli o assumere integratori a base di potenti antiossidanti come i polifenoli o il Polipodium Leucotomos, di vitamine (la nicotinamide correlato della vitamina B3) con il potere di contrastare i processi di degenerazione delle cellule dell'epidermide.
    8.Quanto è importante l'educazione alla prevenzione solare? o Quali iniziative o campagne possono essere utili per sensibilizzare sui rischi dell'esposizione solare e l'importanza della prevenzione? La conoscenza è fondamentale per comprendere che il benessere in generale e quindi anche quello della pelle dipende direttamente dalle nostre scelte quotidiane, dalle nostre abitudini, dai nostri comportamenti che, una volta acquisiti, diventano così i nostri stili di vita.
    Infatti se alcuni aspetti non sono modificabili come il colore della pelle, degli occhi, la tendenza a scottarsi o ad abbronzarsi (il cosiddetto fototipo), se è presente una storia personale o familiare per tumori della pelle che conferisce un maggior rischio altri aspetti come i corretti stili di vita invece sono proprio nelle nostre mani.
    Molti incontri divulgativi con le scuole primarie, secondarie, superiori, l'università, gli spazi dedicati per le visite gratuite per avvicinare ai problemi legati all'eccessiva o scorretta esposizione al sole e tutte le iniziative come Open day per favorire le visite di screening rappresentano degli ottimi strumenti pratici di educazione e sensibilizzazione alla salute della pelle per veicolare informazioni semplici ma estremamente utili come l'applicazione delle creme solari e rendere consapevoli che comportamenti di esposizione al sole scorretti con ripetute scottature durante infanzia adolescenza e prima giovinezza possono rappresentare importanti fattori di rischio per l'insorgenza di tumori della pelle come melanoma ed epiteliomi.
    9. Come eseguire un autoesame della pelle per individuare eventuali anomalie? o Quali segni o sintomi dovrebbero indurre a consultare immediatamente un dermatologo? La prevenzione di molti tumori parte dalla capacità di osservazione del singolo individuo, proprio come l'auto-palpazione rappresenta una fase di prevenzione per il tumore al seno, l'auto-osservazione rappresenta un momento fondamentale per la prevenzione dei tumori della pelle e tra essi particolarmente del melanoma attraverso la semplice regola dell'ABCDE. Le tecniche di autoesame della pelle prevedono di osservare alcuni aspetti dei nei: asimmetria (A), bordi (B) irregolari, molteplicità dei colori (C), dimensioni (D) superiori a 6 mm di diametro - ma non bisogna escludere anche nevi con dimensioni inferiori che possono essere melanomi -, evoluzione (E) intesa come modificazioni di ogni caratteristica dei nei. Auto-osservazione significa osservare ogni distretto di pelle e mucose, aiutandosi con specchi e avvalendosi dell'aiuto di qualche familiare o amico per osservare la zona delle orecchie, dietro le orecchie, il cuoio capelluto, la regione posteriore del collo il dorso, le regioni genitali, la regione plantare. Visite oculistiche per valutare la presenza di nei sul fondo dell'occhio completano il quadro.
    Sensazione di tensione, alterata sensibilità, prurito, sanguinamento sono sintomi che devono indurre a sottoporsi all'osservazione specialistica dermatologica di nuove lesioni nel sospetto di tumori cutanei come gli epiteliomi, tuttavia gli epiteliomi possono essere spesso asintomatici. I melanomi poi possono presentare talvolta sintomi come sensazione fastidiosa o prurito ma solitamente sono asintomatici infatti proprio questo li rende particolarmente insidiosi da rilevare, in alcune forme e nelle fasi evolutive inoltre possono andare incontro a sanguinamento.
    10.  Quali precauzioni particolari devono prendere le famiglie con bambini piccoli durante l'esposizione al sole? o Quali sono le migliori pratiche per educare i bambini alla protezione solare? I bambini piccoli e molto piccoli presentano la cute molto sottile, estremamente delicata e vulnerabile per cui vanno accuratamente protetti e non dovranno mai scottarsi pertanto le raccomandazioni di ridurre di molto la quantità di esposizione al sole e la scelta degli orari diviene ancora più importante da rispettare, non essendo sufficiente soltanto la protezione sotto l'ombrellone. Bisogna favorire l'applicazione di creme con schermi fisici a base di zinco e titanio Consigli per famiglie e bambini sono assumere buone pratiche da subito per riuscire a renderle naturali dall'infanzia, dall'adolescenza e mantenerle in età adulta.
    
   

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