E' stato identificato un rischio di
tumori maligni secondari "di origine dalle cellule T" in seguito
al quale e' necessario monitorare i pazienti che si sono
sottoposti a queste terapie. Lo annuncia l'Ema in una nota
riferendo quando indicato della riunione del Comitato per la
farmacovigilanza e la sicurezza Prac. L'Ema chiede uno stretto
monitoraggio delle persone trattate. "Il Prac ha concluso che
tumori maligni secondari di origine dalle cellule T (un nuovo
cancro, diverso dal precedente, che inizia in un tipo di globuli
bianchi del sistema immunitario chiamati cellule T) possono
verificarsi dopo il trattamento". Gia' alcuni mesi fa l'Agenzia
europea del farmaco Ema aveva annuncito di aver avviato una
revisione sulla sicurezza delle Car-T, immunoterapie
personalizzate basate sui linfociti T del paziente riprogrammati
per attaccare il tumore e reinfusi. "Il comitato ha valutato i
dati su 38 casi di tumori maligni secondari di origine da
cellule T, tra cui linfoma e leucemia a cellule T, segnalati tra
circa 42.500 pazienti che sono stati trattati con medicinali a
base di cellule Car-T. I campioni di tessuto sono stati
analizzati nella metà dei casi, rivelando la presenza del
costrutto Car in 7 casi. Ciò suggerisce che il medicinale a base
di cellule Car-T è stato coinvolto nello sviluppo della
malattia". I casi sono stati segnalati "entro settimane e fino a
diversi anni dopo" la somministrazione della terapia. I pazienti
trattati con questi medicinali, indica quindi l'Ema devono
"essere monitorati per tutta la vita per eventuali nuove
neoplasie".
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