La depressione post partum provoca
importanti cambiamenti in alcune cellule immunitarie denominate
linfociti B. Tali cellule si attivano quando il loro recettore
riconosce un antigene e si lega ad esso e quando attivate
producono anticorpi e secernono anche fattori pro e
antinfiammatori. Lo rileva una ricerca della University of North
Carolina Health Care, pubblicata su Molecular Psychiatry. Per lo
studio sono stati prelevati campioni di sangue da 1.500 donne
della Carolina del Nord che avevano partorito nelle ultime sei
settimane, a 482 delle quali è stata diagnosticata la
depressione post partum. I ricercatori hanno utilizzato il
sequenziamento dell'Rna, la genotipizzazione del Dna e la
valutazione della metilazione del Dna, pari a tre livelli di
valutazione biologica di base, per cercare le differenze. E'
emerso che i linfociti B presentavano differenze significative
nelle donne con depressione post partum.
"C'è un'interazione davvero delicata del sistema immunitario
durante la gravidanza - rileva Jerry Guintivano, autore
principale della ricerca - deve prevenire l'infezione causata da
un raffreddore e deve anche sintonizzarsi finemente in modo da
non riconoscere il feto come un corpo estraneo e attaccarlo.
Poi, nel periodo postpartum, tutti questi ormoni e percorsi si
ripristinano per tornare alla pre-gravidanza". Nelle donne con
depressione post partum, i ricercatori hanno trovato migliaia di
singole trascrizioni di cellule B che erano diverse dalle donne
senza, regolate in parte da varianti genetiche e metilazione del
Dna. "Questo è davvero solo il primo passo di una lunga linea di
ricerca che ora deve essere fatta- conclude Guintivano- non
sappiamo ancora perché i linfociti B stanno cambiando. Stanno
riflettendo un altro cambiamento nel corpo causato da o causa
della depressione post partum?".
Il prossimo passo dei ricercatori è condurre uno studio
longitudinale che tracci le donne attraverso un periodo di tempo
più lungo per vedere come cambiano i linfociti B durante la
gravidanza e nel periodo postpartum.
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