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Sangue cordonale, dopo Covid timidi segnali ripresa raccolta

Sangue cordonale, dopo Covid timidi segnali ripresa raccolta

I dati diffusi in occasione della Giornata Mondiale il 15/11

ROMA, 13 novembre 2021, 12:59

Redazione ANSA

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Timidi segnali di ripresa nella raccolta di sangue cordonale - le cellule staminali presenti sono una consolidata terapia salvavita per la cura di numerose e gravi malattie del sangue congenite e acquisite - negli ultimi mesi torna a crescere dopo il lockdown. Un effetto che nel corso del 2020 aveva inciso pesantemente sulla raccolta, facendo segnare un -40% rispetto ai numeri del 2019.
    Il Centro Nazionale Sangue, in occasione della Giornata Mondiale del Sangue Cordonale, che ricorre il 15 novembre, sottolinea come nei due trimestri centrali del 2021 sono 9 le banche cordonali italiane a segnare un trend positivo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, mentre le altre dichiarano dati sostanzialmente stabili.
    Se i numeri della raccolta tornano a crescere, nonostante l'emergenza legata alla pandemia non si sia ancora conclusa, bisogna però considerare che i dati complessivi restano ancora ben al di sotto dei livelli del 2019 e dei primi mesi del 2020.
    Un calo complessivo dovuto in parte al Covid ma anche alla riduzione delle nascite che, secondo le stime dell'Istituto Nazionale di Statistica, potrebbero attestarsi per l'anno in corso sotto le 400mila unità. Alla questione demografica si aggiunge poi la scarsa informazione riguardo alla donazione del sangue cordonale. Basti pensare che nel 2020 i parti avvenuti negli ospedali dotati di un centro di raccolta SCO sono stati oltre 275mila, ma le unità raccolte sono state solo 5.742.
    "Il sangue cordonale è una risorsa preziosa che con il progredire delle ricerche sta trovando un numero sempre maggiori di applicazioni cliniche - sottolinea la dottoressa Simonetta Pupella, responsabile dell'area tecnico sanitaria del Centro Nazionale Sangue - Ad esempio si sta sperimentando la possibilità di impiegare i globuli rossi delle unità cordonali non idonee per il trapianto per le trasfusioni di sangue di bimbi prematuri. Eppure sono ancora troppo poche le giovani coppie che decidono di compiere questo gesto di grande valore solidaristico".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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