(di Lorenzo Trombetta)
(ANSA) - ROMA, 06 AGO - C'è anche una italiana di 92 anni tra
le 157 persone morte nella potentissima esplosione che martedì
scorso ha devastato Beirut. E tra i 5mila feriti si registrano
almeno dieci italiani. Un bilancio quello delle vittime di un
disastro dalle cause ancora da chiarire che potrebbe purtroppo
ancora salire. L'italiana morta era Maria Pia Livadiotti, nata a
Beirut nel 1928 e iscritta al registro anagrafico di Roma dei
cittadini residenti all'estero.
A quanto si apprende dall'ambasciata, la 92enne è morta in
casa, probabilmente a causa di un trauma cranico dovuto alla
forza d'urto dell'esplosione, che ha seminato vittime a diversi
chilometri di distanza dal luogo della deflagrazione.
Sul suo corpo non vi erano segni di ferite da schegge o lamiere.
Maria Pia Livadiotti era una delle più longeve italiane di
Beirut e aveva quasi sempre vissuto nella capitale libanese. Era
vedova di Lutfallah Abi Sleiman, già medico di fiducia
dell'ambasciata d'Italia a Beirut. Il figlio della donna ha
detto di esser stato anche lui lievemente ferito in strada, di
aver trovato, al suo ritorno a casa, la madre riversa a terra e
di aver capito che purtroppo era già morta.
La storia dell'anziana italiana si mescola a quella delle
oltre 150 persone che hanno perso la vita nella tragedia del 4
agosto. Tra loro spicca la triste vicenda di una donna siriana e
dei suoi quattro figli, tutti morti poche ore prima di
imbarcarsi su un aereo che li avrebbe portati in Germania, dove
li attendeva il marito e il padre dei bambini.
Era una delle innumerevoli famiglie di siriani che passano
per Beirut in fuga dalla guerra in Siria. La mamma e i suoi
piccoli erano arrivati nei giorni scorsi a Beirut e alloggiavano
in una pensione non lontano dal porto. L'esplosione ha divelto
le pareti e le finestre della loro stanza e, secondo le fonti,
sono tutti morti sul colpo.
Sebbene la conta dei feriti e dei morti prosegua, la maggior
parte dei 5mila feriti sono stati curati nelle ultime 48 ore
negli ospedali rimasti funzionanti dopo l'esplosione. Tra loro
si registrano almeno dieci italiani, feriti in modo lieve
secondo fonti della Farnesina.
Intanto, l'Unione degli ospedali del Libano fa sapere che non
c'è una vera e propria necessità di allestire ospedali da campo,
come fatto dalla Russia e come si appresta a fare l'Iran, perché
il picco della pressione sugli ospedali è già superato.
(ANSAmed). (ANSA).