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Geni 'Jolie' mettono a rischio tumore anche gli uomini

Geni 'Jolie' mettono a rischio tumore anche gli uomini

Con mutazione Brca cresce possibilità cancro alla prostata

ROMA, 27 aprile 2018, 13:55

Redazione ANSA

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Geni 'Jolie ' mettono a rischio tumore anche gli uomini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Geni  'Jolie ' mettono a rischio tumore anche gli uomini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Geni 'Jolie ' mettono a rischio tumore anche gli uomini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le mutazioni Brca1 e Brca2, i cosiddetti 'geni Jolie' dal nome dell'attrice Angelina Jolie che vi ha posto l'attenzione, mettono le donne ad alto rischio di cancro al seno e alle ovaie, ma possono rappresentare un problema anche per gli uomini. Sul versante maschile, infatti, con una mutazione BRCA il rischio di cancro al seno aumenta di 100 volte, ma cresce anche quello di tumori della prostata spesso aggressivi che si verificano in età giovanile e queste mutazioni sono state anche associate ad altre neoplasie, come il cancro del pancreas e il melanoma. Pochi uomini, però, negli Usa, si sono sottoposti a screening per queste mutazioni di geni. Lo rileva uno studio dell'Università della California di Los Angeles, pubblicato su Jama Oncology. Per il nuovo studio, sono stati analizzati dati del 2015 tratti dallo U.S. National Health Interview Survey, un sondaggio nazionale relativo alla salute. Gli studiosi hanno scoperto che circa 2,5 milioni di persone hanno effettuato test genetici per il cancro, le donne quasi tre volte più degli uomini: il 73% contro il 27%, rispettivamente.
    Ulteriori analisi hanno rivelato che il tasso di test per le mutazioni del gene Brca negli uomini era di un decimo rispetto a quello delle donne. Non c'erano differenze di genere, invece, in altri tipi di test genetici per il cancro.
    Secondo gli studiosi sono necessarie ulteriori ricerche per capire perché così pochi uomini vengano testati per le mutazioni del gene Brca e come aumentare i tassi. "Precedenti studi hanno dimostrato che gli uomini non capiscono necessariamente l'importanza di una mutazione del gene del cancro al seno e ovarico, che è più considerata una questione" femminile - evidenzia Kimberly Childers, autrice principale della ricerca - ciò potrebbe non essere lontano dalla verità".
   

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