Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Farmaco comune contro l'ipertensione blocca il melanoma

Studio italiano, una terapia economica senza effetti collaterali

Redazione ANSA ROMA

   Il propanololo, un farmaco molto economico e sicuro che si usa normalmente per l'ipertensione, potrebbe riuscire a bloccare la progressione del melanoma. Lo ha scoperto uno studio italiano pubblicato da Jama Oncology, che potrebbe aprire la strada all'utilizzo di questa terapia su diversi tumori tumori.
    "In pratica ci siamo accorti che avevamo pazienti 'long survivors' con melanomi molto aggressivi - spiega Vincenzo De Giorgi del Dipartimento di Scienze Dermatologiche Università degli Studi di Firenze, primo autore dello studio tutto italiano - e abbiamo notato che tutti avevano ipertensione e altre patologie per cui sono indicati i farmaci beta bloccanti. Per avere una conferma abbiamo iniziato ad usare questo farmaco su diversi pazienti una volta scoperto il tumore, e abbiamo visto che la progressione del melanoma si riduce dell'80% senza effetti collaterali".
    Nel dettaglio lo studio ha analizzato 53 pazienti, di cui 19 trattati con il propanololo, uno dei principali beta bloccanti.
    Dopo tre anni il 41% dei pazienti non trattati aveva avuto una progressione della malattia, contro il 16% degli altri. "Ora inizieremo un esperimento in doppio cieco per avere un dato più forte ma questo studio è molto promettente - conferma De Giorgi - al punto che altri gruppi stanno studiando il possibile effetto dei beta bloccanti su diversi tumori''. Sul meccanismo di questi farmaci, spiega ancora De Giorgi, ci sono due ipotesi: ''una è legata allo stress a cui sono sottoposti i pazienti, che provoca il rilascio di adrenalina che favorisce la comparsa dei tumori, e i cui recettori sono bloccati dal propanololo. Inoltre questa classe di farmaci va ad impedire la vascolarizzazione del tumore, una condizione necessaria per la crescita. Il risultato è che il tumore diventa una malattia cronica, per cui si e' necessario utilizzare il betabloccante per un lungo periodo ma senza gli effetti negativi dei farmaci biologici".
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA