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Un italiano su due ha problemi endocrinologici

Un italiano su due ha problemi endocrinologici

La fotografia in un libro bianco per l'endocrinologia 2.0

26 giugno 2017, 13:43

Redazione ANSA

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Un italiano su due ha problemi endocrinologici - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un italiano su due ha problemi endocrinologici - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un italiano su due ha problemi endocrinologici - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si stima che almeno un italiano su due abbia un problema endocrinologico. I problemi alla tiroide, inclusi i noduli, interessano il 20-25% degli adulti, la sindrome dell'ovaio policistico quasi il 10% delle donne in età fertile, l'ipogonadismo maschile, l'infertilità e la disfunzione erettile il 10-15% degli uomini adulti fino a punte che superano il 50% nella terza età. L'obesità riguarda circa il 10-15% della popolazione e il diabete è sempre più diffuso e la sua prevalenza è di oltre il 6%. Questa la fotografia 'scattata' dall'Endolibro 2017 il primo Libro Bianco dell'endocrinologia italiana, specialità che fa da modello e che sempre più diventa 2.0, punta sui giovani endocrinologi, l'assistenza, la formazione e una sempre più stretta collaborazione con l'SSn per contenere i costi ed evitare gli sprechi. E' stato presentato oggi in apertura del 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (Sie), fino a sabato a Roma.

"Il congresso celebra il decollo dell'Endocrinologia 2.0 che si traduce in un nuovo modello declinato su tre aspetti- spiega il professor Andrea Lenzi, Presidente SIE- modello di formazione, per creare uno specialista capace di assorbire l'evoluzione tecnologica, sociale ed economica; modello di gestione della sanità pubblica, riducendo al contempo i costi attraverso percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali (PDTA) ben controllati; modello di specialità, collaborante con altre discipline e con l'Ssn". In Italia la scuola di specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo è nelle prime 5 richieste dai neolaureati. Alle attività formative e di ricerca collaborano 48 professori ordinari e 81 associati; 70 ricercatori a tempo indeterminato e 26 a tempo determinato; 450 specializzandi e 500 dottorandi e assegnisti di ricerca, 4.500 specialisti e 6.000 altri. "Con quest'opera- spiega il ministro della Salute Beatrice Lorenzin- la disciplina si focalizza sulla formazione, ma anche sull'assistenza, sui nuovi LEA e sui rapporti etici con i pazienti".

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