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Test del sangue scova i tumori della prostata più aggressivi

Test del sangue scova i tumori della prostata più aggressivi

Potenzialmente rivoluzionario, potrebbe ridurre la mortalità

ROMA, 15 giugno 2017, 15:05

Redazione ANSA

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Test del sangue scova i tumori della prostata più aggressivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Test del sangue scova i tumori della prostata più aggressivi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Test del sangue scova i tumori della prostata più aggressivi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sviluppato un test del sangue potenzialmente rivoluzionario per scovare i pazienti con tumore della prostata più aggressivo, che cresce in fretta e dà facilmente metastasi, ovvero le forme neoplastiche 10 volte più mortali rispetto ai tumori a lenta crescita e con minore potenziale invasivo. Il test, sperimentato su un primo gruppo di oltre 80 pazienti in un lavoro apparso sulla rivista Clinical Cancer Research, ha dimostrato un'accuratezza del 92% nella capacità di distinguere tra i due tipi di cancro.
Secondo i loro ideatori presso la Queen Mary University di Londra, si tratta forse della più promettente metodologia diagnostica tra tutte le biopsie liquide che oggi si cominciano a fare strada in campo oncologico.

I tumori della prostata non sono tutti uguali: alcuni sono solo relativamente pericolosi perché crescono lentamente e quindi in teoria potrebbero essere monitorati ma non trattati, onde evitare terapie inutili ed aggressive. Tuttavia altri sono a rapida crescita e danno facilmente metastasi quindi sono dei killer perché spesso si scoprono quando ormai è tardi. Riuscire a discernere tra i due tipi può consentire di trattare precocemente in maniera aggressiva i tumori più pericolosi e non trattare o comunque trattare in modo più 'soft' gli altri. È quel che si propone di fare il test del sangue messo a punto nell'ateneo londinese. Il test - ultrasensibile - va a cercare frammenti rilasciati dal tumore e anche cellule dette megacariociti che aiutano il tumore a crescere.
Con una simile possibilità di riconoscimento, semplice, non invasiva e molto più economica rispetto a tradizionali metodi di imaging e biopsie, si potrebbe davvero rivoluzionare la gestione del cancro alla prostata e in futuro anche di altri tumori via via che i ricercatori amplieranno le sperimentazioni includendo più pazienti.
   

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